Goliarda Sapienza, e già il nome è una storia, è morta con la pena di chi, consapevole della propria grandezza, senza supponenza o superba vanagloria, è privata del giusto riconoscimento. Con la pena di chi ha riempito pagine su pagine di una scrittura non canonica, direi quasi rivoluzionaria, nella forma e nei contenuti, così come lo è stata quella di Virginia Woolf, con la quale la scrittrice catanese condivide la modernità narrativa e la curiosità verso se stessa e verso il mondo, che si fanno complessa epopea di libertà femminile.
Oggi la fama di Sapienza cresce in modo esponenziale e per lei è tempo di riscatti e di risarcimenti. Ogni volta che le sue pagine mi hanno presa come in un incantesimo di ricordi, di memoria della sua Catania, che è anche la mia, come una pedagogia letteraria e umana, con la grandezza della sua scrittura, ho sentito una grande pena per il troppo tardivo successo con il quale è stata riconosciuta la sua grandezza. Ho avuto un forte bisogno di unirmi a coloro che concorrono alla trasmissione del suo talento e della sua vita singolare. E’ nato così, anche in seguito a ragionamenti con la Società Italiana delle Letterate, della quale sono socia fondatrice, il Viaggio sentimentale e letterario nei luoghi di Goliarda Sapienza, una festa mobile, un incontro inedito di Sapienza con la sua città, da lei ripetutamente narrata. Una festa mobile che il 15 settembre ha richiamato a Catania donne, letterate, studiose, estimatori ed estimatrici da tutta Italia e dall’estero.
Il tour dedicato alla scrittrice catanese ci ha viste tutte e tutti protagoniste curiosi e commossi, in movimento, verso i luoghi che, nella Catania degli anni ‘30 e ‘40, hanno nutrito la fantasia di “Iuzza” Sapienza: dal laboratorio dell’illustre puparo Insanguine, ai vicoli della Civita, quartieri di elezione di Goliarda che vi scorazzava tra crispellerie, botteghe artigiane, uomini e donne che facevano e tuttora fanno commercio dei loro corpi. E ancora il Teatro Massimo Bellini, dove spesso si recava all’opera, il cinema Mirone, dove trascorreva interi pomeriggi in compagnia dei suoi eroi ed eroine, da Jean Gabin alla regina Cristina. Il nostro tour ci ha portate, poi, verso il mare di Ognina, ricorrente nelle pagine di Sapienza, e quello più amato della Plaja dove, tra una brezza e un tramonto dorato, abbiamo assistito ad una suggestiva performance di Daniela Orlando per la regia di Maria Arena.
Al cinema, il vecchio Mirone, così tanto amato e frequentato da Goliarda, abbiamo assistito ad una puntata monografica del programma Rai “Vuoti di memoria”, a lei dedicata da Loredana Rotondo e ad un mio lavoro di montaggio nel quale scorrono, tra interviste e interpretazioni di film, immagini dell’attrice e scrittrice catanese in diversi momenti della sua vita. Sapienza è stata anche raccontata, nella sontuosa cornice di Palazzo Biscari, con accenti di passione ed emozione da sapienti studiose che ne hanno tracciato la grandezza e la modernità narrativa. Durante tutto il percorso, durato un intera giornata, alle pagine di Goliarda ha dato voce la bravissima attrice Egle Doria. Le riprese del tour, curate da Alessandro Aiello, con interviste in itinere di Ornella Sgroi, sono in fase di montaggio e diventeranno un film che pensiamo di portare nei circuiti cinematografici e in visione presso associazioni e istituzioni culturali che ce ne faranno richiesta.
Sulla grande fatica dell’organizzazione prevalgono ormai, su di me, solo la gioia di quanti e quante hanno vissuto questo evento singolare e il grande privilegio di avere onorato Goliarda in questo ritorno che ha visto protagonista la Catania migliore. Imprenditori, singole e singoli cittadine e cittadini, hanno oscurato, in una gara di sostegno economico, partecipazione e condivisione, l’ignavia istituzionale ormai giunta agli ultimi rantoli. Per loro e per il passante, ancora ignaro di una così illustre concittadina, abbiamo lasciato un segno al numero 20 di Via Pistone, una grande targa che recita così: Questa casa, la strada, i vicoli, la città di Catania, la terra di Sicilia hanno nutrito il genio narrativo d Goliarda Sapienza.