Onu, al bando le mutilazioni genitali femminili

'Giornata storica anche se molto c''è ancora da fare. Via libera anche al divieto di imporre la pena di morte a minori e donne incinte.'

Onu, al bando le mutilazioni genitali femminili
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21 Dicembre 2012 - 09.25


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‘New York, 20 dic – In quella che il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha definito una giornata storica, le Nazioni Unite mettono al bando le mutilazioni genitali femminili (Mgf). L”Assemblea Generale dell”Onu ha approvato per consenso una risoluzione che esorta gli Stati membri ad abolire la pratica a cui sono state sottoposte tra le 130 e le 140 milioni di giovani donne in tutto il mondo. E chiede loro di promuovere programmi ad hoc nel settore sociale ed educativo per favorirne l”abbandono.

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L”approvazione del testo presentato dai Paesi africani co-patrocinato dell”Italia, senza discussione né emendamenti, testimonia l”ampio accordo politico alla base del dispositivo, il primo dedicato specificamente al tema. ””Hanno vinto la tenacia, la persistenza e la convinzione che le tradizioni non sono sempre buone. Anche la schiavitù era una tradizione””, ha detto la vicepresidente del Senato, Emma Bonino, plaudendo all”adozione del testo. Da sempre in prima linea nella lotta contro le Mgf (mutilazioni genitali femminili), Bonino è fondatrice della Ong Non c”e” pace senza giustizia (Npwj), e ha seguito in diretta a Roma nella sede del Partito Radicale, che della lotta alle mutilazioni insieme a quella contro la pena di morte, ha fatto una delle sue priorità. ””Quella di oggi è una giornata storica per l”affermazione dei valori universali della civiltà, che ci incoraggerà a procedere con rafforzata convinzione nel nostro impegno in favore della promozione su scala globale dei diritti fondamentali della persona umana””, ha fatto eco il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Il titolare della Farnesina ha ricordato come il Paese sia sempre stato in prima linea per arrivare a questo risultato, anche come coordinatore degli altri Stati europei. ””Oggi il tema delle mutilazioni genitali femminili è entrato a far parte, con una risoluzione specifica, del corpus di documenti delle Nazioni Unite dedicati alla protezione dei diritti delle donne e delle bambine. E allo stesso tempo è stato previsto per la prima volta il divieto di imporre la pena di morte ai minori e alle donne in gravidanza, confermando in tal modo la tendenza verso l”abolizione universale della pena capitale””, ha affermato Terzi, accogliendo con favore anche il via libera alla risoluzione sulla moratoria della pena di morte “conquiste davvero importanti – ha sottolineato – per l”affermazione dei diritti umani nel mondo””.

Le mutilazioni genitali sono praticate principalmente in Africa (in 28 Paesi), ma esistono tracce del fenomeno anche in Medio Oriente e in Asia. “L”approvazione di questo documento segna uno spartiacque nella campagna internazionale contro il fenomeno – ha detto il vice rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, Antonio Bernardini, sottolineando come si tratti non di un punto di arrivo, ma dell”inizio di un nuovo cammino. ””E” uno strumento potente – ha spiegato – adesso tocca a tutti noi sfruttarlo nel modo migliore. Oggi, l”obiettivo di eliminare la pratica, appare piu” vicino che mai””.

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