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Un”opera che raffigura un soldato mentre violenta una donna incinta minacciata con una pistola in bocca. Una statua che raffigura un soldato mentre violenta una donna incinta minacciata con una pistola in bocca. Può essere definita arte? Di sicuro non può essere esposta, almeno in Polonia. L”opera, intitolata Komm, Frau (vieni, donna), è apparsa per poche ore a Danzica. Il suo autore, uno scultore di 26 anni, Jerzy Bohdan Szumczyk, di sua iniziativa l”aveva piazzata in uno spazio pubblico in uno dei viali principali della città baltica. La statua è stata immediatamente sequestrata dalla polizia perché priva dell”autorizzazione a comparire in un luogo pubblico, mentre l”autore è stato fermato e interrogato e ora rischia di essere incriminato.
“La scultura è il mio omaggio alla verità”, ha spiegato Szumczyk, studente dell”Accademia delle belle arti, a Radio Gdansk. Non è giusto scordare “le tragedie e le sofferenze” subite da tutte le donne durante la guerra, ha aggiunto. Alle critiche di chi sostiene che la scultura è volgare o che a stuprare non erano solo i sovietici, Szumczyk risponde che essa rappresenta il suo punto di vista sui veri “orrori della guerra”.
Secondo ricerche, negli anni finali della seconda guerra mondiale circa due milioni di donne tedesche sarebbero state stuprate dai soldati dell”Armata Rossa in marcia verso la Germania. Altre centinaia di migliaia sarebbero state stuprate nel loro cammino in Austria, Romania, Bulgaria, Polonia, Cecoslovacchia e Jugoslavia. Solo in Austria sarebbero state fino a 700.000.
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