Sulla pelle dei bambini

Non è solo un passo indietro, il progetto di legge Pillon sull'affido condiviso. È, per usare un termine blando, una cattiveria

Sulla pelle dei bambini
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Redazione Modifica articolo

20 Settembre 2018 - 09.14


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Non è solo un passo indietro, il progetto di legge Pillon sull’affido condiviso. È, per usare un termine blando, una cattiveria. O più propriamente una vendetta. Che peraltro nuoce a tutti, a donne e uomini, ma soprattutto nuoce gravemente ai bambini. Da qui non solo il nostro diritto di segnalare i pericoli di regressione ed invasività della proposta, ma prima ancora il dovere professionale di tutelare con una corretta informazione il “superiore interesse del bambino” (art 3 della Convenzione dei diritti del fanciullo, Onu 1989, ratifica italiana 1991): “interesse che in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica deve avere la priorità”. In ciò coerenti con l’impegno assunto sin dal 1990 con la Carta di Treviso, ora inclusa nel Testo unico dei doveri del giornalista.

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Diverse sono state le preoccupate prese di posizione di movimenti e associazioni, di donne, uomini, professionisti (in particolare giuristi, medici, ma anche statistici). Trasversali. E la contrarietà sta consolidandosi, oltre che in documenti, anche nella convocazione di assemblee e manifestazioni di piazza.

Fra i diversi approfondimenti giornalistici intanto cominciamo col segnalare, per completezza di analisi, questo articolo di Giovanna Badalassi per Ladyconomics.

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