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Premio Pordenone alla vita come poesia

Una festa della donna lunga una settimana. Lunedì 11 marzo Gioconda Belli, scrittrice e giornalista, riceverà l’Airone di Carta

Premio Pordenone alla vita come poesia
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7 Marzo 2019 - 10.47


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A Pordenone lo spirito dell’8 marzo prosegue per una settimana ancora ed ha il volto e soprattutto le parole della poetessa nicaraguense Gioconda Belli, dal nome evocativo e dal cognome che rimanda al poeta romanesco odiatore di tutte le sottane, preti e donne, che pure di quel nome scrisse (“Dico: «Sta in casa la sora Contessa?» / Disce: «Chi ssete voi?» / Dico: «Ggioconna». / Disce: «A st’ora lei dorme, bbona donna»… / Allora io, piano piano, me sò mmessa / S’un cassabbanco incontr’a ’na Madonna”…).

Con l’attuale, le edizioni della rassegna letteraria “Dedica Festival” di Pordenone – 9/16 marzo ) sono ormai arrivate a 25 e quest’anno si festeggia di nuovo con una donna come protagonista, autrice di diversi libri di poesia, giornalista e scrittrice.

L’ultima volta che Pordenone assegnò il sigillo della città fu nel 2008: a Nadine Gordimer, premio Nobel.  Lunedì 11 marzo, dunque, Gioconda Belli riceverà l’Airone di Carta, il riconoscimento che la  “Carta di Pordenone – Protocollo Media e rappresentazione di genere” attribuisce a chi affronta con arte e coinvolgimento temi che vanno dall’emancipazione della donna all’impegno politico, sino all’attualità d’un continente che ha visto sfumare nel tempo illusioni e utopie. Nella giuria del premio anche una “giulia”: la collega Paola Dalle Molle.

Gioconda Belli è autrice di diverse raccolte di poesia, caratterizzate da una scrittura sensuale e femminile. Spiega lei stessa: «Due cose che non ho deciso io hanno determinato la mia vita: il Paese in cui sono nata e il sesso col quale sono venuta al mondo […] Non sono stata ribelle fin da piccola. Al contrario. Niente faceva presagire ai miei genitori che la creatura ammodo, dolce e garbata, delle mie fotografie infantili si sarebbe trasformata nella donna rivoluzionaria che tolse loro il sonno.[…] Sono stata due donne e ho vissuto due vite. Una delle due donne voleva far tutto secondo i canoni classici della femminilità: sposarsi, fare figli, nutrirli, essere docile e compiacente. L’altra aspirava ai privilegi maschili: sentirsi indipendente, essere considerata per se stessa, avere una vita pubblica, la possibilità di muoversi, amanti. Ho consumato gran parte della vita alla ricerca di un equilibrio tra queste due donne, per unirne le forze, per non essere dilaniata dalle loro battaglie a morsi e graffi. Penso di avere ottenuto, alla fine che entrambe le donne coesistessero sotto la stessa pelle. Senza rinunciare a sentirmi donna, credo di essere riuscita a essere anche uomo».

Questo premio che vive da un quarto di secolo, portando nella città scrittrici e scrittori di fama mondiale e coinvolgendo in festeggiamenti e riflessioni un’intera popolazione, è già un miracolo in sè. Un miracolo fertile, visto che ha prodotto anche altri frutti, come L’Accordo di Pordenone contro le molestie sul lavoro, firmato da sindacati ed aziende della città.

E per finire e per capire ecco una poesia in cui Gioconda Belli – che ricordiamo con orgoglio essere anche giornalista – dà a tutte noi le “istruzioni per l’uso”:

Consigli per una donna forte

Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa, da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.
Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie
Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio
di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello, circondalo di fossi profondi però fagli ampie porte e finestre.
E’ necessario che coltivi grandi amicizie
che coloro che ti circondano e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre accesa dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.
Proteggiti, però proteggiti per prima.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.”

[Gioconda Belli]

 

 

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