Addio di Scaraffia e delle redattrici al mensile femminile vaticano

L'accusa: "Delegittimate dopo le denunce di violenze e abusi". La trasversalità del maschilismo patriarcale

Addio di Scaraffia e delle redattrici al mensile femminile vaticano
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26 Marzo 2019 - 20.13


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Lucetta Scaraffia, importante storica e donna combattiva, ha ritirato la fiducia a “Donne Chiesa Mondo”, l’inserto mensile dell’Osservatore Romano, dimettendosi assieme all’intero suo gruppo di collaboratrici con una lettera diretta a Papa Francesco.

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«Ci sentiamo circondati da un clima di sfiducia e progressiva delegittimazione», scrive Scaraffia, e va dritta al motivo per cui a suo parere il neodirettore Andrea Monda le avrebbe emarginate: le denunce contro comportamenti e violenze da parte di membri del clero ed in particolare gli abusi sessuali contro le suore. Il direttore Monda replica negando qualsiasi interferenza, gli altri media rilanciano la notizia, infine il quotidiano Avvenire ricostruisce con cautela ma anche con equilibrio i diversi passaggi della vicenda.

Lucetta Scaraffia è di “Donne Chiesa Mondo” non solo la fondatrice, ma anche l’anima feconda che ha portato alla ribalta temi prima sottaciuti dalla pubblicistica ufficiale cattolica. 

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Noi di GiULiA siamo solidali con Scaraffia e l’intera  redazione, che con coraggio ha denunciato negli anni contraddizioni e colpe della Chiesa, oltre che naturalmente suoi meriti e vicende positive, sempre e laddove si presentavano. L’orrore delle violenze contro donne che hanno dato i voti da parte di uomini della stessa fede dimostra che non vi sono territori liberi dalla prevaricazione patriarcale: anzi. 

E’ difficile credere che, come sostiene il direttore Monda, la rivista possa proseguire priva di lei e del gruppo di studiose e divulgatrici. E se accadrà, avrà forse lo stesso nome in testata, ma tutt’altra identità. 

 

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