Un blitz di Ferragosto. E Miss Italia è tornata alla Rai. Non si sa se esserne più incredule o tramortite… Mentre l’Italia tutta aveva la preoccupazione di seguire gli eventi di un governo che sta per cascare, è in bilico, casca, a viale Mazzini si muovevano come cospiratori per far tornare alla ribalta le bellezze al bagno anni Cinquanta. Zitti zitti, aumm-aumm… manco il Consiglio d’amministrazione avvertito, non fosse stato per Mirigliani-figlia, che ha ereditato dal padre la carovana, che lo ha annunciato – udite, udite – alla “Vita in diretta”. E se non lo sa lei.
Altro che “il corpo delle donne”… E in questi giorni in cui la polemica infuria – anche o soprattutto delle donne – sulla fotografia di Maria Elena Boschi che mostra spavalda e polemica il seno a Salvini (seno coperto da regolare costume) viene voglia di spazzar via d’un colpo tanti distinguo e vivaddio l’uso politico del corpo, come quella sfilata di reggiseni appesi alle finestre a Massa contro il sindaco che ha vietato gli abiti “provocanti”, o i tampax usati portati in corteo a Genova contro la tampon-tax. Tutto, fuorché Miss Italia, dove il corpo è da bamboline, ed è così da sempre. Ed è diventato persino un flop televisivo.
Già, perché l’annunciata finale dagli schermi di Raiuno il prossimo 6 settembre, altro non è che il risultato della rinuncia di La7 a continuarne la programmazione. A giugno hanno detto: basta, grazie. “Evidentemente ritenuta non remunerativa né a livello economico né in termini di immagine”, come scrive l’on. Michele Anzaldi, della vigilanza Rai, a Salini (ad della tv pubblica) e Foa (il presidente).
A protestare sono stati anche tre Consiglieri d’amministrazione della Rai, Borioni, Coletti e Laganà, che non ne sapevano nulla, visto che oltretutto è una manifestazione giudicata non in linea con il Contratto di servizio per l’immagine stereotipata che dà della donna. Insomma, praticamente fuori legge, non facesse più che sorridere raccontarla così. Certo è che è stata una presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, a chiudere – sembrava definitivamente – il “capitolo” Miss Italia, più di sei anni fa. Una decisione che suscitò (ovviamente) un vespaio di polemiche, definita una roba da bacchettone, un “regalo alla concorrenza”, che oggi però gentilmente rimanda indietro…