L'isola delle madri e la GPA

La stagione culturale dell'Unione femminile a Milano si apre con un romanzo di Maria Rosa Cutrufelli che riapre un tema che divide i femminismi, l'utero in affitto. [di Eleonora Cirant]

L'isola delle madri e la GPA
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Eleonora Cirant Modifica articolo

17 Ottobre 2020 - 00.00


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È iniziata con la presentazione dell’ultimo romanzo di Maria Rosa Cutrufelli la stagione di eventi culturali proposti dall’Unione femminile nazionale, la più antica delle organizzazioni nate dalle vicende ormai secolari del femminismo italiano e in particolare milanese.

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Il romanzo si intitola L’isola delle madri e in una trama avvincente dà voce ai problemi più urgenti e complessi del nostro presente: la riarticolazione dei rapporti di parentela con l’avvento delle tecnologie di procreazione artificiale, il cambiamento climatico e le migrazioni innescate da un sistema economico neoliberista che produce inquinamento e ingiustizie su scala globale. Femminismo, ecologismo e antirazzismo si mescolano in una storia in cui agiscono da protagonisti non solo gli esseri umani, le donne in particolare, ma anche l’acqua, l’aria, il sole. L’ambiente è sempre stato un soggetto attivo ed è bene che torniamo ad esserne consapevoli, rinnovando la nostra cultura in cui si è formato il nostro modo di pensare (la cultura radicata nella parte di mondo che chiamiamo Europa).

È una mixtopia, questo romanzo, secondo la definizione che ne ha dato la stessa Maria Rosa Cutrufelli, in cui l’autrice prende posizione su uno dei temi che ha più diviso il femminismo (o i femminismi) in anni recenti, quello sulla gestazione per altri. Il dibattito sulla GPA si è sviluppato negli anni scorsi attraverso una serie di pubblicazioni, tra cui quella a più mani curata nel 2018 da Lidia Cirillo per Franco Angeli, Utero in affitto o gravidanza per altri? Voci a confronto a cui ho partecipato tentando di delineare una mappa delle posizioni non proibizioniste sulla GPA in ambito di movimento. Lo cito qui perché gli elementi chiave di quella mappa e il succo di quelle posizioni le ho ritrovate nel romanzo di Maria Rosa Cutrufelli, dipanate nella forma letteraria che ha il potere, spesso negato alla saggistica, di emozionarci e farci immedesimare in una storia. Quella raccontata dall’autrice de L’isola delle madri mette in luce tutte le contraddizioni, i rischi e le possibilità, di nuovi modi di venire al mondo. Lo fa in modo straordinariamente realistico: quello che si racconta è possibile, perché è già accaduto.

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La programmazione dell’Unione femminile per il mese di ottobre è proseguita con la presentazione di Donne avventurose che hanno fatto grande Milano. Un libro, ma anche un gioco, un progetto editoriale per le classi in distribuzione gratuita attraverso le biblioteche di pubblica lettura di Milano. Il kit, che ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Milano, si rivolge alle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo grado di Milano e si propone di far conoscere la storia di 28 donne che hanno creduto nelle proprie possibilità e nei propri sogni contribuendo a far grande Milano, per andare oltre gli stereotipi di genere.

Carthusia Edizioni, grazie al sostegno economico avuto da Fondazione Italia per il Dono, Sobi e MSD, può metterne a disposizione gratuitamente 1.000 copie, che saranno appunto distribuite al sistema bibliotecario urbano. Ai bibliotecari e alle bibliotecarie sarà inoltre garantito da Carthusia un corso di formazione online sull’uso e sui contenuti del kit per permettere loro di proporlo ai dirigenti scolastici e agli insegnanti. I posti disponibili per la conferenza stampa del 15 ottobre sono esauriti, ma ci sarà la diretta Facebook sulle pagine dell’Unione femminile, Milano, la città delle donne, Fondazione Anna Kuliscioff e Carthusia Edizioni.

L’agenda dell’Unione femminile prosegue poi con un concerto-conferenza, in programma per sabato 24 ottobre. Iditta, o il talento celato, è l’esecuzione delle composizioni da camera e il racconto della vita di Iditta Parpagliolo, compositrice tra le prime donne in Italia a dirigere un’orchestra in concerto. Vissuta dal 1904 al 1994, Iditta Parpagliolo è stata allieva di Alfredo Casella e Ottorino Respighi. Ha esordito giovanissima come pianista, esibendosi spesso in duo con la violinista Maria Balbis. ha composto musica da camera e opere sinfoniche per orchestre e grandi orchestre, che in certi casi ha diretto lei stessa. Si sposta nel 1932 con il compositore Giovanni Salviucci, da cui avrà tre figli, tra cui la cantante Giovanna Marini. Rimasta vedova nel 1937, abbandona l’attività creativa che riprenderà in parte nel secondo dopoguerra.

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Alcune composizioni di Iditta Parpaglio e di Giovanni Salviucci sono state eseguite 2017, nel corso di “L’Ombra illuminata”, un progetto del Conservatorio “Piccinni” di Bari. Quella all’Unione femminile sarà la prima esecuzione assoluta integrale delle musiche da camera di Iditta Parpagliolo, composte tra il 1920 e il 1930, cui si aggiungono due duetti dedicati ai figli nel Natale del 1945 e per la Pasqua del 1947. L’ideazione e realizzazione del progetto è a cura del Duo Tracce di Clarissa Romani e Colette Cavasonza, che si esibiranno come soprano e pianoforte insieme a Benedetta Mazzetto, mezzosoprano, Diletta Sereno, arpa, e ad una parte dell’Ensemble Hornpipe. Come per gli altri eventi, la partecipazione è gratuita ma obbligatoria. Occorre infatti registrarsi qui.

Per avere più informazioni sulle iniziative, ascoltare le registrazioni sonore degli incontri già svolti o conoscere di più della storia dell’Unione femminile nazionale, il sito è www.unionefemminile.it

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