Ops! Nel Pnrr si sono dimenticati delle donne. La denuncia di Period Think Tank

"Il PNRR non rispetta la parità di genere: mancano indicatori, dati disaggregati e risorse" L'Associazione Period Think Tank presenta il report “Statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo”

Ops! Nel Pnrr si sono dimenticati delle donne. La denuncia di Period Think Tank
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Rossella Guadagnini Modifica articolo

17 Luglio 2024 - 16.04


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Ops! Nel Pnrr si sono dimenticati delle donne. Period Think Tank, associazione che promuove l’equità di genere, ha presentato a Roma il report del progetto “#datipercontare: statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo”, aggiornamento della piattaforma pubblica creata per permettere il monitoraggio civico del gender procurement (l’applicazione dinorme per favorire l’inclusione lavorativa delle donne negli appalti del PNRR). La fotografia scattata mostra che l’obiettivo 5, sulla parità di genere, risulta quello meno finanziato in assoluto, non raggiungendo neanche un miliardo rispetto ai 194 miliardi totali dell’attuale Piano nazionale.

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Il report denuncia la difficoltà a recuperare dati puntuali sul coinvolgimento delle donne: solo il 53% dei progetti prevede almeno un indicatore riferito alle persone fisiche, dei 106 presenti nel piano e riguardanti benessere e sostenibilità – con la loro collocazione nel framework SDG degli obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030 dell’Onu –  solo 4 hanno esplicitato l’impatto di genere, mentre quello dell’”imprenditorialità femminile” non risulta associato a nessuno dei progetti del PNRR in base ai dati pubblicati.

Purtroppo, i dati di Anac, meritevolmente rielaborati nel rapporto – ha affermato Giuseppe Busia, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione – mettono in evidenza come gli incentivi normativi, previsti per gli investimenti legati al PNRR, abbiano prodotto risultati molto inferiori a quelli sperati. Troppe volte si è fatto ricorso alle deroghe e spesso senza adeguata motivazione». 

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Per questo motivo, il report va oltre la denuncia, con proposte concrete e tematiche relative agli ambiti di intervento del PNRR. Fra queste, si chiede l’incremento di case delle donne e di programmi di supporto per persone in percorsi di fuoriuscita da situazioni di violenza, integrando le politiche abitative specifiche per le donne migranti e le persone LGBTQIA+, con la creazione di un fondo nazionale per sostenere le donne in percorsi di fuoriuscita dalla violenza nel loro percorso verso l’autonomia abitativa.

Un altro focus è sulla salute, anche considerando che il PNRR nasce per garantire ripresa e resilienza dopo che «la pandemia ha dimostrato la fragilità di un sistema sanitario nazionale fortemente indebolito dai ventennali tagli al finanziamento pubblico, appesantite dall’invecchiamento e dal peggioramento delle condizioni di salute della popolazione italiana e sentinelle di enormi disparità territoriali e regionali. Il raggiungimento dell’obiettivo del PNRR nella Missione 6, vale a dire allineare i servizi ai bisogni di cura delle persone in tutto il Paese, avrebbe un impatto sia diretto che indiretto sulle disuguaglianze di genere», si legge nel report.

«Chiediamo una costante trasparenza e il rilascio periodico, semestrale, dei dati sull’implementazione del Piano nazionale – ha affermato Katia Scannavini, vicesegretaria generale ActionAid Italia e Osservatorio Civico Pnrr – senza il bisogno di continue azioni di pressione per garantire il legittimo diritto di accountability da parte della cittadinanza. Chiediamo anche che sia assicurata piena trasparenza ai nuovi strumenti introdotti dal decreto PNRR quater, quali i piani d’azione delle cabine di coordinamento e i cronoprogrammi degli interventi, nonché di dare concreta efficacia al nuovo ruolo del Cnel per la partecipazione di cittadini e cittadine al Piano». 

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Giulia Sudano, presidente Period Think Tank, intende continuare a chiedere alle istituzioni competenti di intervenire per rendere operative le proposte fatte dalla società civile coinvolta nel loro progetto, «per fare in modo che il PNRR possa essere monitorato rispetto ai suoi reali impatti sulla qualità di vita delle donne e sulla concreta riduzione delle diseguaglianze: ad esempio, la revisione delle linee guida del dicembre 2021 per avere causali più specifiche sulle deroghe a favore dell’occupazione femminile e l’obbligatorietà delle misure premiali nei bandi di gara degli appalti».

Leggi il report completo su www.thinktankperiod.org

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