La Rai sta finendo in mano a un monocolore di genere?

Duro comunicato all'azienda delle CPO Fnsi e Usigrai, dopo le indiscrezioni sui nuovi direttori di reti e tg: tutti solo uomini. Inaccettabile: "viola la policy aziendale e pure il buonsenso".

La Rai sta finendo in mano a un monocolore di genere?
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Redazione Modifica articolo

27 Novembre 2019 - 18.27


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Le direzioni delle tre testate di informazione generalista delle Rai non possono essere un monocolore di genere. Lo scempio della lottizzazione tra correnti dei partiti, che si
legge dietro le indiscrezioni sulle nomine annunciate alla Rai, potrebbe consumarsi con l’aggravante di eliminare l’unica donna direttrice di un Tg.

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Preoccupano infatti le indiscrezioni, insistenti, che dipingono questo scenario annunciato. E la domanda sorge spontanea: perché? Perché penalizzare l’unica direttrice che ha dalla sua anche la crescita degli ascolti del Tg che dirige? Non vorremmo che proprio il suo essere donna possa indurre alla tentazione di usarla come l’unica “pedina” amovibile.

Sarebbe una scelta che, non solo andrebbe contro il buon senso, ma violerebbe anche la Policy di genere che l’Azienda si è data. Non sarebbe accettabile. Una prova ulteriore che la mancata riforma della Rai, non solo rischia di asservire l’informazione, ma calpesta anche meriti e professionalità sull’altare della lottizzazione correntizia.

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Ci auguriamo che il rinvio della questione delle nomine in Cda faccia tramontare tentazioni di elidere dalle direzioni dei Tg l’unica donna in carica.

Cpo Fnsi e Cpo Usigrai

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