D come Donna, un catalogo dei luoghi comuni secondo Franco Carapelle

All'interno della rassegna sul Teatro da Tavolo per il 26 novembre a Torino uno spettacolo realizzato in collaborazione con GiULiA giornaliste Piemonte

D come Donna, un catalogo dei luoghi comuni  secondo Franco Carapelle
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25 Novembre 2024 - 15.14


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In occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, da sempre gli artisti delle più diverse discipline si mobilitano per condividere con il pubblico storie che non dovrebbero esistere. Su questo tema non poteva mancare la voce dell’Associazione “Vera Nocentini” che, in collaborazione con Zonta Club Torino, Zonta Club Pinerolo e GIULIA Giornaliste Piemonte,  martedì 26 novembre alle ore 18 al Polo del ‘900 (via Del Carmine 14, ingresso libero con prenotazione obbligatoria al link: https://polodel900.it) ospita Franco Carapelle con il suo “D come Donna”.

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Ci sono tanti modi per affrontare questo argomento difficile, non sempre lineare, non sempre visibile, strisciante. Carapelle, artista torinese che da anni mette in scena spettacoli teatrali legati a temi sociali, ispirati dalla ventennale esperienza lavorativa presso il carcere Circondariale “Lorusso Cutugno” di Torino, sceglie la formula del “Teatro da Tavolo”, un genere molto particolare che riprende e approfondisce la ricerca sul Micro Teatro di Figura e Narrazione in un’atmosfera intima e complice con il pubblico e fa dire al suo protagonista: «Ho constatato che tra me e gli altri, e soprattutto le donne, c’è un abisso. Io cerco di pensare giusto, di pensare bene… Io, per lo meno, penso!». 

E via con una serie di battute simili che pare il regista condivida. In realtà Carapelle con il gioco del teatro nel teatro mette in evidenza quei luoghi comuni che trovano conferma e si rafforzano nella vita di ogni giorno sui difetti e sulle imperfezioni degli esseri umani. Luoghi comuni che, però, quando riguardano una donna, sono spesso accompagnati dall’allusione alla “sua natura”, dimostrando come «anche l’ironia, quando appare stupida e superficiale ma è radicata in un inespugnabile e profondo maschilismo, può uccidere le donne».

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Ma se il tema, in concomitanza della Giornata contro la violenza sulle donne, ha un suo specifico significato, per andare a vedere “D come Donna” c’è un altro motivo: assistere ad una rappresentazione unica che parte dal presupposto che, se il teatro è quel luogo dove la realtà si fa finzione e viceversa, dove la parola crea racconti e immagini su quel filo invisibile che lega attore e spettatori, allora, perché la magia si avveri non serve un grande palcoscenico, basta un tavolo.

A crearlo è stato nel 2020 Claudio Montagna, regista e animatore teatrale dagli anni settanta (con Giovanni Moretti ha fondato il Teatro dell’Angolo diventato una delle più attive compagnie italiane di teatro per ragazzi)  che da tempo ha scelto di dedicarsi al  teatro non professionale, tanto che da trent’anni a questa parte si occupa di teatro in carcere con i detenuti.

Appena creato il Teatro da Tavolo ha trovato un estimatore in Alfonso Cipolla – fondatore e direttore dell’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare che ha sede a Villa Boriglione, all’interno del Parco Culturale Le Serre di Grugliasco, che nel definirlo “la mia ultima follia” ha subito organizzato un Festival, giunto alla IV edizione, il  29 novembre e il 1 dicembre a Villa Boriglione. Una serie di appuntamenti dai titoli davvero curiosi: “Dieci spettacoli di teatro da tavolo; quattro presentazioni da comodino; tre aperture di credenza e due declinazioni da fermaporta”. Chi si è fatto sfuggire “D come Donna” al Polo del ‘900 potrà vederlo a Villa Boriglione il 29 novembre alle 21, (ingresso libero con prenotazione obbligatoria: tel. 360457237).

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