Lavoro & diritti: Fornero, stop alle dimissioni in bianco delle donne

La ministra promette che presto interverrà su questa pratica "poco dignitosa". Istat: 800mila le lavoratrici incinte che hanno dovuto "mollare" il lavoro

Lavoro & diritti: Fornero, stop alle dimissioni in bianco delle donne
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6 Gennaio 2012 - 19.10


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‘Roma, 3 gen – Il Governo interverrà presto sulla pratica delle dimissioni in bianco, ovvero sulla partica imposta alle donne al momento dell”assunzione per poter interrompere facilmente il rapporto di lavoro (soprattutto in caso di maternita”). Lo afferma in una dichiarazione la ministra del Lavoro e delle Pari Opportunita”, Elsa Fornero, precisando che il problema e” all”attenzione del ministero. Cio” in quanto, spiega la ministra, ””tale pratica pesa fortemente e negativamente sulla condizione lavorativa delle donne e sulla loro stessa dignita”, costituendo una vera e propria devianza dai principi di liberta” alla base della societa” civile. Si tratta di aspetti che – sottolinea ancora la ministra – sono cruciali alla luce della delega che mi e” stata affidata relativamente alle Pari Opportunità””.

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Il ministero sta studiando i modi e i tempi di un intervento complessivo, a carattere risolutivo e che, anche grazie all”uso delle tecnologie informatiche, possa garantire, in caso di dimissioni, la certezza dell”identita” della lavoratrice, la riservatezza dei dati personali e, soprattutto, la data di rilascio e di validita” della lettera di dimissioni nell”ambito di una piu” generale volta a rafforzare la trasparenza nelle relazioni di lavoro. ””Tale intervento – conclude la ministra – comprendera” altresi” un”azione di sensibilizzazione volta a restituire piena parita” e dignita” al lavoro delle donne, considerato un fattore di crescita indebitamente compresso””.

Il governo Prodi, con l”allora ministro Cesare Damiano, mise fine a questa pratica non solo eticamente inamissibile ma anche illegale con la legge 188 del 17 ottobre 2007, che imponeva l”obbligo di predisporre la lettera di dimissioni su un modello informatico messo a disposizione dagli uffici autorizzati e con numerazione progressiva, per evitare buchi temporali e scelte post-datate. La procedura doveva essere eseguita obbligatoriamente on-line collegandosi al sito del ministero del Lavoro. Se l”iter previsto non veniva rispettato o il modello era scaduto, le dimissioni erano ritenute nulle. Nel giugno del 2008 il governo Berlusconi con Sacconi ministro del Lavoro, cancellò tutto con un indecoroso decreto legge, il numero 112 del 25 giugno 2008.

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I dati presentati nell’ultimo Rapporto Annuale dell’Istat rivelano che sono 800mila le donne che hanno lasciato il lavoro prima di diventare madri. Ora siamo fiduciose che la ministra azzecchi la mossa giusta. Sarebbe una delle poche in questo inizio di legislatura. ‘

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