Vietato guidare alle donne. Giovane saudita sfida il regime e muore. Al volante

In Arabia le donne non possono neanche prendere un taxi se non accompagnate da un uomo. Ma non basta a fermarle: le "autiste" aumentano ogni giorno

Vietato guidare alle donne. Giovane saudita sfida il regime e muore. Al volante
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Redazione Modifica articolo

26 Gennaio 2012 - 13.26


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Riad, 25 gen – Ha sfidato la legge e per questo è morta. Era al volante di un’auto la donna saudita rimasta vittima di un incidente stradale sabato scorso nella provincia di Hael: la ragazza aveva voluto seguire la strada tracciata a maggio scorso da Manal al-Sherif, la 32enne consulente informatico sbattuta in prigione per 10 giorni per aver postato un video su Youtube nel quale la si vedeva guidare per le strade di Khobar , contravvenendo così al divieto di guida imposto alle donne dall’ultraconservatore regime islamico. Ma il gesto di coraggio della sfortunata automobilista è stato punito da un destino davvero beffardo, che l’ha fatta finire fuori strada e morire sul colpo, mentre l’amica che era in macchina con lei è stata ricoverata in ospedale a causa delle ferite riportate, come ha poi detto il portavoce della polizia saudita, Abdulaziz al-Zunaidi, alla AFP.

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VIDEO SUL WEB
Dopo la pubblica denuncia di al-Sherif, che ha aperto anche una pagina su Facebook per spingere le autorità ad eliminare il divieto per le donne di prendere la patente e permettere così loro di imparare a guidare (onde evitare incidenti come quello capitato sabato scorso), è cresciuto in maniera esponenziale il numero di intraprendenti saudite che ha deciso di provare ugualmente a mettersi al volante, filmando poi l’impresa con il cellulare e mettendo il video sul web.

FRUSTRATE A CHI TRASGREDISCE
La mobilitazione femminile non sembra aver però scalfito la rigida imposizione islamica: è di settembre infatti la notizia delle dieci frustate inflitte ad una donna di Jeddah (Shayma Jastaniah) che, sebbene in possesso di una patente internazionale, è stata beccata a guidare per le strade della città. Ma non è solo per l’arcaico divieto ancora vigente che le donne saudite faticano ad andare in giro per il paese: gli stessi tassisti si rifiutano infatti di farle salire sulle vetture, a meno che non siano accompagnate da uno chaperon (di solito il marito o un parente maschio).

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Tornando all’incidente mortale, c’è però chi non è del tutto convinto che si sia trattato di una semplice fatalità e proprio dalla pagina facebook della al-Sherif chiede di indagare sulle cause, anche se la polizia locale pare intenzionata a chiudere il caso senza ulteriori accertamenti.

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