Sorpresa: il 98% delle donne europee non sa ancora come funziona la pillola

Lo rivela una ricerca condotta in Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Romania pubblicata di recente sulla rivista Contraception

Sorpresa: il 98% delle donne europee non sa ancora come funziona la pillola
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8 Febbraio 2012 - 17.49


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‘Roma, 7 feb – Il 98% delle donne in Europa non sa ancora come funziona la pillola anticoncezionale: mezzo secolo di vita e 100 milioni di utilizzatrici non sono bastati a dissipare i dubbi in fatto di contraccezione. Lo rivela una ricerca condotta in Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Romania, da poco pubblicata sulla rivista Contraception.

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Lo studio svela, dunque, che, a prescindere dal livello culturale, la consapevolezza sull”argomento e” davvero scarsa. E tre intervistate su quattro vorrebbero ricevere maggiori informazioni. “Questi dati spiegano chiaramente come mai resistano tuttora tanti pregiudizi e luoghi comuni su questo metodo – spiega Francesco Primiero dell” Universita” di Roma La Sapienza, protagonista di un meeting internazionale di approfondimento sul tema che si è tenuto nei giorni scorsi a Berlino -. Il timore piu” diffuso è che la pillola possa essere dannosa per la salute, mentre numerose evidenze scientifiche indicano l”esatto contrario. In particolare, un recente aggiornamento dei dati relativi alla mortalita” tra le oltre 46 mila donne seguite per poco meno di 40 anni in un importante studio britannico, ha dimostrato come, nel lungo termine, quelle che hanno fatto uso di contraccettivi orali vivano piu” a lungo”. “Ma la pillola – continua Primerio – migliora anche la qualita” della vita: le formulazioni piu” recenti sono state infatti sviluppate per offrire benefici aggiuntivi in termini di benessere, risolvendo alcuni disturbi femminili molto diffusi”. Fra i piu” frequenti, ci sono le mestruazioni abbondanti che provocano anemia e, nel 28% dei casi, problemi di concentrazione e affaticabilita”, la sintomatologia premestruale e l”acne, in particolare nelle adolescenti in cui puo” causare pesanti ripercussioni psicologiche e sulla capacita” di relazione.

“I progestinici di ultima generazione – conclude Primiero -, come il drospirenone, rispondono meglio a queste esigenze, con un profilo rischi/benefici a favore dei benefici, aspetto condiviso anche dai comitati riuniti dall”Fda a dicembre 2011″. “Nell”immediato futuro – ha affermato Andreas Fibig, Chief Executive Officer di Bayer – la ricerca si concentrera” non solo su molecole innovative ma anche sulle migliori combinazioni e sul periodo di somministrazione. Per ridurre il piu” possibile le fluttuazioni ormonali recentemente sono state introdotte formulazioni a 24 giorni (piu” 4 compresse placebo) o a 26 (piu” 2 placebo) ma la nuova frontiera sara” l”assunzione continua con un regime flessibile, che permettera” alla donna di gestire il timing della pseudo-mestruazione“. ‘

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