Il silenzio degli uomini (un libro di Iaia Caputo)

Iaia Caputo racconta l’indifferenza con cui i maschi sanno restare impassibili di fronte a violenza e ingiustizie, gestendo il potere in modo arrogante, volgare e conservatore.

Il silenzio degli uomini (un libro di Iaia Caputo)
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12 Febbraio 2012 - 23.38


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Con “Le donne non invecchiano mai”, Iaia Caputo ha svelato segreti, spettri e virtù della femminilità moderna. Ora, con “Il silenzio degli uomini”, rivolge lo sguardo all’altra metà del cielo e rivela l’indifferenza con cui i maschi sanno attraversare, impassibili, fenomeni di violenza e ingiustizie, gestendo il potere in modo arrogante, volgare e molto conservatore.
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Dalla quarta di copertina del libro:

Le cose esistono solo quando impariamo a nominarle. E mai come in questo momento, gli uomini sembrano non avere le parole per “dire”: la paura e lo smarrimento, la fragilità e i desideri (nuovi) di un genere che è stato il dominus del mondo per millenni, e che da tempo non lo è più. Oscillando continuamente tra inedite libertà offerte loro dalle donne, tra le quali la più preziosa è forse quella delle «relazioni pure», basate sulla gratuità, sulla reciprocità, sulla libertà di scegliersi; e la nostalgia di antichi privilegi.

No, gli uomini non sanno ancora parlare di sé, ed è più che mai questo vacillare del linguaggio il segno di quella che Iaia Caputo definisce la “condizione tragica del maschile” che nella dismisura di una sessualità (incapace di evolvere), e nella scorciatoia della violenza ha le sue derive più preoccupanti. Così, l’autrice indaga sui padri che uccidono i figli ma anche sulla nuova paternità che ha scoperto la gioia della cura e della possimità dei corpi; sulla progressiva devirilizzazione degli uomini e decodifica i gesti che hanno caratterizzato la politica e la sfera pubblica negli ultimi vent’anni, mettendone a fuoco l’arroganza, la volgarità e l’urgenza di costruire e denunciare un nemico; riflette sulle forme del desiderio maschile attraverso l’esemplarità del caso Marrazzo o dell’affaire Strauss Kahn – passando, evidentemente, per il “ciarpame senza pudore” dell’era berlusconiana.

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Iaia Caputo cita dalla cronaca, intervista, ascolta, analizza e giunge ad affondare questa materia nella prospettiva primitiva in cui tornano, improvvisamente e inaspettatamente attuali, i gesti di Medea, e quelli dei padri dell’orda, i Crono del post-patriarcato, identificabili in una senescente classe politica, disinteressata al destino dei propri figli quanto intrinsecamente misogina. Ma vi è in queste pagine anche l’elogio di una delle più grandi ricchezze del maschile, quello dell’epica: una narrazione che ancora oggi permette di rintracciare la possibile bellezza d’essere uomini, le sue contraddizioni e la sua complessità. Forse, solo inabissandosi nelle profondità della propria psiche, dei propri desideri e delle proprie ambivalenze, il maschile potrebbe avviare una sua tardiva trasformazione.
E sarebbe infinitamente più fecondo dello sterile meccanismo della rimozione; ma allora gli uomini dovrebbero rinunciare al privilegio di un ventre accogliente per dimenticare e riposare, e che sia quello di una donna o della sua illusione poco importa.

Presentazione del libro

Il silenzio degli uomini di Iaia Caputo

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Milano

martedì 14 febbraio 2012

ore 18,30

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Libreria La Feltrinelli

piazza Piemonte, 2

Con Gad Lerner e Luisa Pronzato

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Verona

mercoledì 15 febbraio 2012

ore 18

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Libreria La Feltrinelli

via Quattro Spade, 2

Con Adriana Cavarero

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