'Svolta nelle indagini per lo stupro della studentessa all''Aquila, arrestato militare '

Francesco Tuccia, volontario reggimento Artigliera Acqui, 21 anni, è accusato di tentato omicidio e violenza sessuale. Oggi denunciati altri quattro stupri

'Svolta nelle indagini per lo stupro della studentessa all''Aquila, arrestato militare '
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23 Febbraio 2012 - 14.43


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‘L”Aquila, 23 feb – Svolta nelle indagini sullo stupro della studentessa universitaria dell”Aquila originaria di Tivoli violentata all”uscita della discoteca Guernica di Pizzoli. E” stato arrestato per tentato omicidio e violenza sessuale Francesco Tuccia, militare della provincia di Avellino di stanza all”Aquila presso il 33° reggimento artiglieria terrestre Aqui, che risultava fin dal primo momento il maggiore indiziato. Il giovane militare era stato fermato con gli abiti sporchi di sangue dal gestore del locale e dai buttafuori nelle vicinanze del posto dove era stata trovata la studentessa mentre stava lasciando la discoteca in macchina con due commilitoni e un”amica. L”uomo ascoltato sin da subito dagli inquirenti aveva in un primo momento negato ogni coinvolgimento nella vicenda. Poi ha ammesso il rapporto sessuale dicendo che era stato consenziente. Al momento non è resa nota la posizione degli altri due commilitoni sospettati, insieme alla ragazza di uno di questi ultimi.

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A inchiodare il militare le tracce di sangue
A inchiodare il giovane militare della provincia di Avellino sono state in particolare le tracce di sangue trovate sulla camicia, sulla mano e sul braccialetto, presumibilmente quello che viene applicato all”ingresso delle discoteche, tracce di sangue che secondo gli esami dei Ris di Roma appartengono alla giovane studentessa laziale. Secondo la ricostruzione dell”accusa, come emerge dall”ordinanza di custodia cautelare, i due giovani sarebbero usciti per 15 minuti fuori dal locale e durante quel lasso di tempo il militare avrebbe abusato con conseguenze gravissime della studentessa. A far scattare l”ipotesi di reato di tentato omicidio, oltre alla gravita” delle lesioni, e” stato il fatto che tutti i testimoni ascoltati, almeno una trentina, hanno escluso che il giovane sia venuto a contatto con la ragazza dopo la violenza e questa circostanza farebbe presupporre il fatto che il militare, molto probabilmente impaurito da quanto accaduto, avrebbe lasciato la vittima esanime a terra e senza soccorrerla, rientrando semplicemente in discoteca.

Parlano le ferite gravissime

E” questa l”affermazione che fonti interne alla Procura hanno espresso stamane dopo l”arresto del militare. E proprio sulla base delle gravi lesioni riportate dalla giovane vittima (costretta ad un intervento chirurgico suturato con molti punti) anche invalidanti, che gli inquirenti e la procura hanno ricostruito “con chiarezza” la vicenda. Secondo gli investigatori, il militare avrebbe agito da solo. Il pm titolare dell”inchiesta David Mancini, ha smentito il rapporto sessuale parlando, invece, di una violenza sessuale attraverso l”utilizzo di un oggetto che non e” mai stato ritrovato, nonostante i diversi sopralluoghi che i carabinieri hanno effettuato sul luogo in cui svenuta, in una pozza di sangue e tra la neve, era stata rinvenuta la ragazza da un addetto alla sicurezza della discoteca.

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Militare verso sospensione del servizio

Formalizzata l”ordinanza di custodia cautelare in carcere, per il ventenne militare di Avellino i vertici del 33/esimo Reggimento Artiglieria Acqui, dell”Aquila, hanno avviato le procedure amministrative per la sospensione cautelativa dal servizio del soldato arrestato. Un provvedimento volto a “tutelare lo stesso indagato e per salvaguardare l”immagine della forza armata cui appartiene”. All”interno del 33/esimo Reggimento l”arresto del giovane e” stato commentato con “amarezza”, proprio per “il provvedimento restrittivo fortemente impattante”. Il Corpo esprime “vicinanza” nei riguardi della giovane ragazza stuprata, ancora ricoverata all”ospedale dell”Aquila. Nei giorni scorsi, per due volte, ufficiali del Reggimento avevano inviato una richiesta alla Procura della Repubblica dell”Aquila per conoscere la posizione dei tre militari sospettati, senza mai ricevere alcuna risposta.

Gli amici del militare estranei ai fatti

I tre amici dell”arrestato, due militari e una ragazza, ””peraltro mai iscritti nel registro degli indagati””, sono risultati assolutamente estranei ai fatti, precisa una nota dei Carabinieri. L”ordinanza di custodia cautelare in carcere e” stata emessa dal Gip dell”Aquila Romano Gargarella.

La cronaca nerissima di una giornata di violenze

Abusano di una minorenne, arrestati quattro indiani
Rossano (Cosenza) – Hanno sequestrato una ragazza romena minorenne e poi hanno abusato di lei: quattro immigrati indiani, tra i 29 e i 39 anni, sono stati arrestati dai carabinieri a Rossano con l”accusa di violenza di gruppo e sequestro di persona. La ragazza è stata bloccata all”uscita da un supermercato e costretta a salire sull”auto dei quattro che, dopo averla condotta in un appartamento, in tre hanno abusato di lei. Dopo qualche ora la ragazza è riuscita ad allontanarsi dall”appartamento e a tornare a casa dalla nonna con la quale vive. La donna, allarmata dal mancato rientro della nipote, aveva già informato i militari della sua assenza. La ragazza, in evidente stato di shock è stata portata in ospedale dove a seguito di una visita ginecologica le è stata riscontrata la violenza subita. I militari, sulla base delle indicazioni fornite dalla vittima dello stupro, hanno bloccato i quattro immigrati indiani.

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Papà tenta di violentare figlia dodicenne, la nonna lo fa arrestare
Venezia. Va a trovare la figlia, una ragazzina di 12 anni, a casa della nonna materna e, una volta in camera tenta di abusare di lei. Ad accorgersi del tentativo di violenza e salvare la giovane è stata proprio la nonna che ha subito dato l”allarme e facendo arrestare il genero.
L”uomo un 46enne, italiano di origine marocchine, è accusato di violenza sessuale. Il fatto è avvenuto ieri sera a Marghera. Il 46enne, separato dalla moglie veneziana, era andato a trovare la figlia a casa della nonna materna. È stata quest”ultima ad accorgersi di quanto stava accadendo ed è intervenuta con decisione, tanto che l”uomo è fuggito. Sul posto è arrivata la polizia che ha rintracciato il 46enne e lo ha portato in Questura dove è stato poi arrestato e portato in carcere.

Donna violentata in un parco a Cremona, arrestato romeno

Cremona. Una romena di 43 anni ha denunciato ai carabinieri di essere stata violentata da un connazionale nei giardini tra via Massarotti e via Trebbia a Cremona. L”uomo, un 49enne residente in citta”, senza fissa dimora e incensurato, avrebbe abusato della donna, picchiandola e trattenendola con se” contro la sua volonta” fino alle 5 e mezza del mattino. Dopo essersi liberata, la romena ha raggiunto la caserma dei carabinieri dove ha denunciato l”accaduto. Dopo aver spiegato i fatti e fornito una descrizione dell”aggressore, e” stata portata in ospedale per essere curata. I medici le hanno diagnosticato una frattura ad una costola con una prognosi di 30 giorni. Gli accertamenti hanno anche confermato l”avvenuto rapporto sessuale. Il 49enne e” stato rintracciato in centro citta” e condotto in caserma, dove e” stato sottoposto a fermo per violenza sessuale. Ora e” in carcere in attesa di essere interrogato.

Segretata per 10 giorni e violentata dall”ex, tre arresti
Latina. Era stata sequestrata in un parcheggio nei pressi di un centro commerciale di Anzio lo scorso 23 gennaio. Aveva organizzato tutto il suo ex, S.P. romano di 55 anni e con numerosi precedenti penali: voleva tornare insieme a lei. L”ha trascinata sull”auto, poi dentro l”ha picchiata. Con la complicità di una romena 45enne, sua attuale compagna, e di un`altra donna italiana di 43 anni, l”ha costretta con la forza a rimanere segregata per dieci giorni in un`abitazione di Terracina (Latina), dove è stata fatta oggetto di continue violenze, anche sessuali. La vittima è una 47enne italiana che per mettere fine all”incubo ha promesso di riprendere la relazione sentimentale. Convinto da questa nuova ”dichiarazione”, l”aguzzino ha deciso di riaccompagnarla nel parcheggio da dove l`aveva prelevata pochi giorni prima. Una volta libera la vittima ha deciso però di denunciare tutto: la segnalazione effettuata dal personale sanitario, che aveva riscontrato numerosi segni di violenza sulla vittima in seguito ad un intervento di soccorso, ha permesso agli agenti del commissariato di Anzio di fare piena luce sulla vicenda. Dopo aver acquisito informazioni e testimonianze, i poliziotti hanno ricostruito tutti i particolari della vicenda ed individuato i tre responsabili. Accompagnati in commissariato, dovranno ora rispondere di sequestro di persona, mentre nei confronti dell`uomo l`accusa è anche di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.’

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