'Studio Usa, donne laureate guadagnano l''80% dei colleghi maschi'

Il "Graduating to a Pay Gap" realizzato dalla American Association of University Women (AAUW) sulla base di indagini realizzate nel 2009 su circa 15mila persone.

'Studio Usa, donne laureate guadagnano l''80% dei colleghi maschi'
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Redazione Modifica articolo

24 Ottobre 2012 - 18.50


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‘Washington, 24 ott – Laurearsi in discriminazione: così si intitola lo studio di un”associazione statunitense che scopre, una volta di più, evidenti differenze di stipendio fra donne e uomini. Graduating to a Pay Gap è stato realizzato dalla American Association of University Women (AAUW) sulla base di indagini realizzate nell”anno 2009 presso circa 15mila persone. Una donna laureata, secondo lo studio, a un anno dall”acquisizione del titolo di studio guadagna 82 centesimi per ogni dollaro guadagnato da un uomo laureato, e la differenza sta semplicemente nella discriminazione di genere. Le donne sono più numerose all”università, ma la differenza di stipendio comincia subito dopo la laurea. Lo scarto si riduce però al 93% se si prendono in analisi posti di lavoro strettamente comparabili con qualifiche accademiche identiche. Un 7% di differenza salariale per cui non vi è spiegazione salvo “i pregiudizi e la discriminazione”, impossibili da misurare. Ma lo studio lancia anche un indizio interessante: gli uomini hanno più tendenza a negoziare e a pretendere.

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Se si prende in considerazione lo stipendio base di un laureato, invece, le donne prendono l”82% degli uomini e qui alcune differenze ci sono: gli uomini si specializzano più spesso in discipline scientifiche che portano a impieghi meglio pagati, e spesso lavorano più ore: a un anno dalla laurea, la media settimanale per una donna è di 43 ore contro le 45 ore dei maschi. Ma lo scarto resta anche nelle stesse discipline. Una laureata in economia e commercio alla fine del primo anno di lavoro prende ad esempio 38mila dollari contro i 45mila del collega maschio. Un”insegnante guadagna l”89% dei colleghi maschi. E se si prende in considerazione una ragazza laureata nella stessa università del collega maschio, nella stessa disciplina, e che fa lo stesso lavoro nello stesso settore con lo stesso orario, ebbene la ragazza guadagna un 7% in meno. Nel sistema statunitense, questo significa che le donne fanno anche più fatica a ripagare i prestiti contratti per gli studi.

Le autrici dello studio, Christianne Corbett e Catherine Hill, raccomandano che il problema sia “pubblicamente riconosciuto” in modo che le ragazze siano ben coscienti dei rischi che corrono al momento di scegliere la facoltà dove intendono studiare. Inoltre “spetta al governo il compito di assicurare il rispetto delle leggi sull”eguaglianza salariale e spetta ai datori di lavoro promuovere un sistema più trasparente”. La questione è tornata sotto i riflettori della campagna presidenziale statunitense nel corso del secondo dibattito televisivo fra Barack Obama e Mitt Romney. Una signora del pubblico aveva allora chiesto ai due candidati alla Casa Bianca proprio quali politiche potessero essere applicate per sconfiggere le disparità salariali. Obama aveva ricordato allora di aver firmato una legge in materia (fu la prima legge del suo mandato nel gennaio 2009, la “Lilly Ledbetter”, dal nome della signora a cui si ispirava per semplificare il cammino alle donne che volessero citare in giudizio per discriminazione il datore di lavoro). Il repubblicano Romney durante il dibattito aveva invece ricordato di aver consultato “album pieni di donne” nello sforzo di trovare persone adatte al suo governo alla guida del Massachussets, una frase infelice che era diventata un tormentone su internet.

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