Diffamazione, il Senato boccia l'articolo 1 e affossa il ddl

L'Aula del Senato ha respinto il ddl, con voto segreto: 123 voti contrari, 29 favorevoli e 9 astenuti. Il presidente Schifani ha sospeso la prosecuzione dell''esame del testo

Diffamazione, il Senato boccia l'articolo 1 e affossa il ddl
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26 Novembre 2012 - 18.40


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Roma, 26 nov – L”aula del Senato ha bocciato con 123 no, 29 sì e 9 astenuti l”articolo 1 del disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa. Il presidente del Senato ha sospeso i lavori. L”articolo conteneva, tra l”altro, le norme che prevedono il carcere per i giornalisti. La bocciatura dell”articolo 1 del ddl Sallusti di fatto comporta lo stop dell”intero provvedimento.

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«Abbiamo vinto, decaduto l”artico 1 ora decade tutto il testo». Lo dice Vincenzo Vita (Pd) dopo che l”aula del Senato ha affossato, con voto segreto, l”articolo 1 che conteneva il carcere per i giornalisti. «Finalmente di questa brutta storia» nata sulla vicenda Sallusti «non se ne parla più». È la «morte non accidentale di una porcata». La bocciatura è avvenuta «anche con una buona manciata di voti di destra», dopo che il Pdl aveva dichiarato di non partecipare al voto. Vita sottolinea che l”appello della Fnsi-Fieg ha «creato un clima diverso in aula».

Testo da dimenticare. Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, portavoce e direttore di ”Articolo21” aggiungono:«Ora quel pessimo testo sia chiuso in un cassetto a doppia mandata e la chiave sia buttata direttamente nel Tevere. Chi voleva mettere le manette al diritto di cronaca è stato sconfitto. Un grazie alla Fnsi, all”Odg all”Unione delle croniste e dei Cronisti e a tutte le associazioni che per l”ennesima volta hanno difeso l”art.21 della Costituzione dai suoi molestatori».

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Il sindacato delle giornaliste e dei giornalisti. Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa spiega: «La grande iniziativa unitaria di Fieg e Fnsi e di decine di associazioni ha consentito di evidenziare come si fosse arrivati a un punto di alto rischio per il nostro ordinamento, per la tutela della dignità delle persone e per l”esercizio etico di un giornalismo volto a garantire alle cittadine e ai cittadini le verità delle notizie che non possono essere nascoste».


L”astensione del Pdl
. Con la bocciatura dell”articolo 1 del ddl sulla diffamazione a mezzo stampa «c”è stato un fronte del carcere che ha vinto». Lo ha affermato Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, commentando in sala stampa il voto del Senato che ha affondato il ddl di riforma. Di fronte a un voto segreto dell”aula gravido di incertezze, Gasparri ha annunciato la non partecipazione al voto dei suoi, determinando quindi il risultato finale.

Francesco Rutelli che con la Lega aveva chiesto il voto segreto per decidere sul carcere per cronisti e direttori ora cambia registro. «Grande soddisfazione – dice – per la bocciatura della pessima legge sulla diffamazione».

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