'C''è differenza. Identità di genere e linguaggi: storie, corpi, immagini e parole'

Il libro: una riflessione sugli stereotipi nella comunicazione. Le storie raccontate sono quelle delle conquiste di parità, di autonomia, di libertà delle donne italiane.

'C''è differenza. Identità di genere e linguaggi: storie, corpi, immagini e parole'
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9 Luglio 2013 - 22.00


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‘Un libro con l”ambizione di porsi come manuale di educazione di genere; che vuole favorire una riflessione sugli stereotipi presenti nella comunicazione per sviluppare nuove modalità che contribuiscano a creare nelle giovani generazioni identità positive e paritarie, che le aiutino a difendersi da modelli di femminilità e mascolinità limitativi delle potenzialità di ciascuna e di ciascuno.

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Le storie che racconta sono quelle delle progressive conquiste di parità, di autonomia, di libertà delle donne italiane. I corpi cui si riferisce sono quelli delle donne di oggi. Per le donne il corpo non segna la propria unicità allo stesso modo in cui lo fa per gli uomini, perché è il segno prioritario attraverso il quale da sempre sono guardate e pensate. Le immagini e le parole sono quelle impiegate dai mass media e dai linguaggi quotidiani per parlare di uomini e di donne.

Quattro sono i punti in cui si articola il volume:

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– i concetti e la loro storia: di che cosa ci occupiamo, da dove veniamo;

– la lingua italiana: come parliamo;

– i mass media: che cosa guardiamo;

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– l”educazione di genere: che cosa impariamo.

Il testo è rivolto soprattutto alle donne nuove e ai nuovi uomini, alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori e alle docenti che vogliono tener conto della dimensione del genere nella programmazione didattica. Contiene anche link a itinerari didattici mirati (la pubblicità sessista, la violenza di genere), offerti gratuitamente per facilitarne l”utilizzo collettivo.

La speranza è che l”identità di genere entri a pieno titolo nelle istituzioni formative: il piano educativo è essenziale per la formazione di linguaggi e orientamenti che, senza negare le differenze biologiche, le privino della carica di violenza, delle ambiguità e delle mistificazioni che storicamente hanno accompagnato le relazioni tra i sessi.

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Graziella Priulla insegna Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di scienze politiche e sociali dell”Università di Catania. Tra le sue pubblicazioni più recenti I caratteri elementari della comunicazione (Laterza), L”Italia dell”ignoranza (FrancoAngeli), Riprendiamoci le parole (Di Girolamo).’

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