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Giovanna Puddu, "donna di scienza": il premio in collaborazione con GiULiA

Un primato - purtroppo - imbattuto: prima Ordinaria di Fisica dell'ateneo cagliaritano: "lavorando in squadra i migliori risultati e questo le donne sanno farlo molto bene". Di [Maria Grazie Marilotti]

Giovanna Puddu, "donna di scienza": il premio in collaborazione con GiULiA
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Maria Grazia Marilotti Modifica articolo

19 Novembre 2019 - 16.41


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Il suo amore per la scienza è cresciuto inossidabile fin dall’adolescenza. E ha determinato la scelta dei suoi studi, prima e della sua professione poi. E oggi la fisica cagliaritana Giovanna Puddu, 66 anni, è “Donna di Scienza”. Certificato anche su una targa – premio che le è stata consegnata da Carla Romagnino, presidente del FestivalScienza nei giorni scorsi nella sala del centro culturale Exmà di Cagliari. Vanta un primato ancora tristemente imbattuto: prima donna Ordinaria del dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari.
Alla cerimonia di premiazione erano presenti la Rettrice dell’Ateneo cagliaritano Maria Del Zompo che  sin dal suo insediamento porta avanti precise e preziose politiche per l’equilibrio di genere e la coordinatrice di Giulia Giornaliste Sardegna Susi Ronchi. In diretta streaming si è collegata la giornalista Silvia Rosa Brusin del TG Rai Leonardo. Della giuria del premio oltre Carla Romagnino e la Rettrice ha fatto parte anche Giovanna Pezzuoli di Giulia. Il raggio d’azione di Giovanna Puddu è ampio: ricerca, formazione, didattica, divulgazione.
Un premio, è spiegato nella motivazione, per “il lavoro di ricerca svolto in maggior parte al Cern nel campo della fisica nucleare in un mondo prevalentemente maschile”. Ma anche per “il fondamentale ruolo nella creazione della sezione di Cagliari dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) consentendo a tanti giovani ricercatori e ricercatrici sardi di potersi formare e progredire nella ricerca scientifica”. E ancora: “per il suo notevole impegno nell’insegnamento e nella formazione dei giovani maestri in campo scientifico”. “Nelle ricerche che ho portato avanti ho sempre lavorato in gruppo. La presenza femminile è stata determinante ma numericamente scarsa rispetto a quella maschile. Questo premio per me è l’occasione per sottolineare che lavorando in squadra si ottengono i migliori risultati e questo le donne sanno farlo molto bene.
Ma anche per esprimere un auspicio, un forte desiderio: che sempre più ragazze e donne si interessino alle discipline scientifiche, che le ricercatrici non siano penalizzate e sempre più riescano a conciliare vita e ricerca”. Rafforza il concetto la Magnifica: “Gli eventi vincenti aiutano: la conoscenza e la scienza hanno bisogno delle donne – ha sottolineato la Rettrice Maria Del Zompo – la strada è in salita se si pensa ad esempio ai numeri del dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari”. Un piccolo esempio ma eloquente: 6 ordinari, tutti uomini, 18 associati, di cui solo una donna, 18 ricercatori di cui soltanto 5 donne. 6 su 42. Sulla stessa linea Susi Ronchi.
La coordinatrice di Giulia Sardegna  ha messo in rilievo come “il premio tocca tematiche care a Giulia Giornaliste perché segna un passo nel contrasto agli stereotipi e alle discriminazioni che persistono verso le scienziate”, ha commentato, per poi lanciare un motto: “E’ ora” di raccontarle le scienziate, “è ora” di illuminare le loro vite e le loro ricerche, di proporle come modelli positivi alle ragazze perché si avvicinino alle scienze dure. I media – ha concluso Susi Ronchi – hanno una precisa responsabilità sociale: rendere visibili le donne di scienza, interpellandole come voci qualificate, come esperte, per sottrarle a quell’angolo di penombra nel quale sono relegate”. In tal senso rivestono grande importanza piccole iniziative come quella ideata da FestivalScienza. Prezioso strumento per contrastare la scarsa visibilità delle esperte nei media, scienziate ma anche economiste e studiose di politica, è l’ European Network for Women Excellence, un progetto lanciato pochi mesi fa da Giulia Giornaliste in partnership con l’associazione culturale Che Fare e con il sostegno di Open Society Foundation. L’obiettivo è incrementare la presenza di donne nei panel europei di alto livello attraverso una rete di database europei.
Giulia Giornaliste, su iniziativa di Giovanna Pezzuoli e Luisella Seveso  insieme a Monia Azzalini, ricercatrice dell’Osservatorio di Pavia ha anche all’attivo l’esperienza ormai collaudata di “100esperte.it”, piattaforma e banca dati online con 150 nomi e profili di esperte nell’area Stem – Science, Technology, Engineering and Mathematics – cui attingere per un prezioso contributo sugli organi di informazione e nei dibattiti pubblici. “Perché “è ora”  – conclude Susi Ronchi – che l’ equilibrio di genere colori anche l’affascinante e complesso mondo delle scienze. E che crolli quel “soffitto” che, benché di “cristallo, barriera trasparente, è invalicabile e crea ingiustizie e discriminazioni. Lampanti”.

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