La sfida di un giornale di carta, di donne, bianche nere e a colori

"W- All Women Magazine" nasce dall’esigenza di cambiare la narrazione della nuova donna italiana,  di seconda generazione o semplicemente  straniera che ha scelto l’Italia”. [di Stefanella Campana]

La sfida di un giornale di carta, di donne, bianche nere e a colori
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Stefanella Campana Modifica articolo

3 Dicembre 2020 - 00.16


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È arrivata al terzo numero W- All Women Magazine, una nuova rivista concepita e realizzata da donne di tutte le provenienze, culture, età e professioni. Un’idea dell’associazione Bianco Nero A Colori nata “dall’esigenza di cambiare la narrazione della nuova donna italiana,  di seconda generazione o semplicemente  straniera che ha scelto l’Italia come nuova patria”, spiega Nadia Kibout, vicepresidente dell’associazione che ha contribuito a farla nascere a fianco della fondatrice Maria  De Sousa.

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Uscire dall’invisibilità senza ritrovarsi rinchiuse in stereotipi e vecchi cliché, per dare voce e far conoscere l’Italia multiculturale, una realtà di fatto di cui le donne sono sempre più protagoniste, talenti  ancora sconosciuti, in grado di rinnovare e arricchire il panorama culturale dell’Italia. Nel Magazine si spazia dall’attualità ai diritti, dal cinema all’arte, dall’imprenditoria alla letteratura, ma anche moda, beauty, benessere. “Per portarvi nel mio mondo mi immagino di bere un tè alla menta in una terrazza di Tunisi ascoltando Jacques Brel e dialogando con i più cari amici delle opere di Antonello da Messina”, scrive Leila El Hiussi, origini tunisine-sicule-triestine,  vive a Firenze, storica del Nord Africa e del Medio Oriente, sintesi perfetta di una vita improntata alla multiculturalità che traspare dai tanti volti e storie raccolti  da W- All Women Magazine.

 Il numero zero è andato in stampa a fine febbraio, pochi giorni prima del confinamento. Poi il numero 1, uscito a fine settembre, dopo un lungo iter burocratico di registrazione della testata al Tribunale di Roma. Ora il numero 2, il terzo numero cartaceo.  A novembre  messo online anche  il sito www.allwomenmagazine.com.

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Una bella sfida, una scelta coraggiosa in tempi di crisi dell’editoria.  A raccontarla è la direttrice editoriale Véronique Viriglio, arrivata alla direzione di W dopo un percorso giornalistico cominciato nel 2002, con l’agenzia stampa MISNA. Per 13 anni si è occupata quotidianamente di attualità africana in tutti i settori, dalla politica alla società passando per la cultura e l’ambiente. “Coprivamo anche in parte il tema dei flussi migratori, del dialogo interreligioso e dell’intercultura. Poi dal 2016 mi sono avvicinata molto alle diaspore afro-discendenti in Italia e in generale alle diversità culturali nel Paese: per me un altro modo per raccontare gli Esteri che si trovano ‘in casa’!

Questo interesse è sfociato nel blog www.avanguardiemigranti.it creato con alcune colleghe con un background comune al mio. Successivamente l’attrice, regista e sceneggiatrice nonché amica Nadia Kibout mi ha presentato Maria De Sousa, desiderosa di creare una rivista femminile multiculturale. Ho aiutato Maria a delineare la linea editoriale, a trovare il grafico e a mettere su un piccolo nucleo di donne di diverse origini, background, professione ed età, desiderose di collaborare con noi in forma volontaria. La curiosità è stata tanta, l’interesse tanto e la voglia di mettersi in gioco, di partecipare anche”. Secondo Véronique, italo francese, le donne straniere o di origini straniere non possono sentirsi rappresentate dai media italiani perché “spesso raccontate in terza persona, stereotipate, strumentalizzate oppure invisibili, rinchiuse in una narrazione nella quale faticano a riconoscersi”.

W MAGAZINE nasce con uno spirito”ibrido”: ovvero unire la narrazione giornalistica a quella non giornalistica, il citizen journalism. Ad ogni numero hanno collaborato colleghe giornaliste e pubbliciste, ma al momento Véronique Viriglio è l’unica giornalista coinvolta nella rivista in pianta stabile.

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 Finora le reazioni sono state molto positive e propositive, racconta Véronique. “Le proposte delle collaboratrici sono notevolmente cresciute. C’è stata molta curiosità anche per il fatto che la rivista fosse multiculturale e proponesse tematiche un po’ diverse rispetto ai magazine femminili già sul mercato. C’è stata anche sorpresa per la scelta di cominciare a pubblicare una rivista cartacea di questi tempi. In questa fase iniziale e nel contesto complesso della pandemia di Covid-19 trovare sostenitori non è certamente semplice. Al momento le spese vengono sostenute dalla fondatrice Maria De Sousa “.

Véronique Viriglio lancia un invito  a tutte le colleghe “desiderose di inviarci un pezzo a farsi avanti con proposte, idee e contatti”. 

 

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