La strega che rivendica la sua identità | Giulia
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La strega che rivendica la sua identità

“Bella” inaugura "AlBoom! - gli albi col botto", la collana per i più piccoli di Les Mots Libres edizioni

La strega che rivendica la sua identità
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12 Novembre 2017 - 00.19


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Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?


Ma naturalmente lei, la Strega. Quella con la “S” maiuscola che, come tutti, ha le sue insicurezze ed è attratta dalla perfezione, ma che, pur tentata, alla fine non ce la fa proprio ad essere come gli altri la vorrebbero. Più bella, smorfiosa, accondiscendente e, soprattutto, pronta a cambiare se stessa per piacere all’Orco. Anzi. Sarà costretta a mangiarli tutti (e ce la immaginiamo a rimestarli in un bel pentolone) quelli che provano, anche solo velatamente, a consigliarle di essere diversa, più a misura del canone estetico dominante.

Alla Strega per antonomasia – quella con la gobba, il naso a patata, il mento a punta e i capelli degni di uno spaventapasseri – la bellezza esteriore non interessa. Non avere difetti e ricorrere alla bacchetta magica per conquistare l’altro sesso non fa per lei. Quando, dopo aver dato ascolto ai cattivi consigli di Scoiattolo, Coniglio, Volpe e Topo e fatto ricorso a un piccolo incantesimo, vede la sua immagine riflessa nello specchio non si riconosce. «Questa non sono io!», urla disgustata da cotanta simmetria e manda al diavolo ogni abracadabra.

E l’Orco? Beh, l’Orco è il compagno ideale, quello che vede la bellezza anche oltre l’apparenza e che quella gobba, quel neo pungente sul naso e quei capelli stopposi non li cambierebbe per niente al mondo. Perché l’amore accetta e ama anche i difetti. E condivide ogni cosa. In certi casi, pure la vendetta.

Bella, scritto e illustrato dall’autore delle Isole Baleari Canizales, è il primo albo inserito nella collana “AlBoom! – gli albi col botto” della casa editrice indipendente Les Mots Libres edizioni. Un sassolino gettato nello stagno in tempi in cui vanno a ruba le fiabe della buona notte per le bambine ribelli quando, forse, basterebbe trasmettere ai nostri eredi (senza distinzione di genere) sicurezza e amor proprio. Per dirla con Canizales: impariamo a essere più Strega e Orco possibile, rispettandoci e nominandoci (sì, è sempre questione di linguaggio) per quel che siamo.

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