Caro Dott. Scalfari ha fatto bene a precisare quasi alla fine del suo editoriale che l’articolo ‘Il padre non c’è più’ è stato scritto quindici anni fa, perché forse si può giustificare in tal modo l’abbondanza di stereotipi e la generica analisi sull’identità maschile e femminile , tema che in questi quindici anni si è arricchito di studi di grande rilevanza da parte di qualche studioso, ma soprattutto di pensatrici, che lei non sembra considerare, liquidando in una riga il grande movimento di emancipazione delle donne e l’elaborazione teorico-politica femminile , quasi imputando a quello la situazione odierna, di crisi.
Che la situazione sia tale non ci vuole un grande acume a capirlo, purtroppo, ma le origini e le caratteristiche sono ben altre e nessuno può tirarsi fuori, ma soprattutto gli uomini e anche i padri che hanno guidato la polis fino ad oggi.
Le donne vanno invece colte come portatrici di una prassi politica che è quella che lei auspica delegandola tuttavia al solito agli uomini, seppure richiamandosi a una generica humanitas.
Termini come giustizia, comprensione dell’altro, regole condivise, financo caritas, sono categorie portate in primo piano proprio dalla riflessione femminile (Zambrano, Weil, Stein, Arendt, Nussbaum solo per citare le più note),laddove lei invece auspica il ritorno a auctoritas, e io vedo sullo sfondo il Padre padrone, presente non solo nella politica tirannica o apparentemente democratica(Grillo cos’è?), ma anche nella religione, padre padrone che ha tanto(troppo )informato la nostra politica, tant’è che ancora si parla di padri fondatori, pater patriae, in vista dell’elezione del presidente della repubblica mentre nomi femminili per quell’alta carica non circolano pur essendo il nostro paese ricco di eccellenze femminili.
Che il paese sia impaurito non sarà dovuto proprio al fatto che di nuovo ci si presenta una galleria di padri francamente inaccettabili?
Francesca Brezzi è ordinaria di Filosofia morale all’Università Roma Tre e Presidente dell’Osservatorio interuniversitario studi di genere, parità e pari opportunità (GIO) ,www.genderunivobs.it