Le donne terre-mutate contro lo scippo dei centri anti-violenza

'L''appello lanciato dal comitato Laquiladonne sui centri antiviolenza regionali: il modello della lettera contro l''ordinanza che ne trasferisce i compiti alle Diocesi. '

Le donne terre-mutate contro lo scippo dei centri anti-violenza
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29 Gennaio 2012 - 19.51


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Un’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri,

la n. 3978 de l’8 novembre 2011,

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SOTTRAE FINANZIAMENTI AI CENTRI ANTIVIOLENZA PER DESTINARLI ALLE DIOCESI.

È per questo che vi chiediamo: di divulgare, dove e come ritenete opportuno, l’ennesimo sciacallaggio ai danni delle donne, per giunta aquilane e terre”mutate”; di raccogliere adesioni di protesta; di copiare e incollare il testo che segue e inviarlo via FAX (0862 308503, segreteria coordinamento SGE, 0862 308657, assistenza alla popolazione) e/o via email (segreteria@commissarioperlaricostruzione.it) al Commissario delegato Chiodi. Mandate una copia della vostra firma a:laquiladonne@gmail.com

Egregio Commissario delegato per la Ricostruzione –

Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi

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sono a conoscenza dell”ordinanza del PCM n.3978 dell”8 novembre 2011.

Questa ordinanza, all”art.10 commi 1 e 2, comporta una gravissima violazione dei diritti di tutela delle donne rispetto alla violenza di genere e del diritto di accedere a percorsi di uscita dalla stessa.

Ritengo che non possano essere in alcun caso le Diocesi i soggetti quelificati e specializzati nelle attività di contrasto alla violenza maschile compiuta sulle donne e di sostegno alle stesse.

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Sono i centri antiviolenza i soggetti qualificati e competenti, perché in essi sono stati sperimentati i percorsi di possibile uscita dalla violenza, grazie alla relazione tra donne e perché costituiti esclusivamente da donne, come stabilisce anche l”art. 6 della Legge Regionale n.31 del 2006,
testo normativo concepito in osservanza di principi costituzionali e di principi contenuti in Convenzioni Internazionali (Convenzione sull”eliminazione di ogni forma di di discriminazione delle donne adottata nel 1979 dall”Assemblea Generale delle Nazioni unite CEDAW, Dichiarazione e Programma
d”azione della IV Conferenza Mondiale sulle donne di Pechino).

L”art. 10 comporta pertanto una violazione gravissima ed evidente di questo complesso di diritti.

Al comma 2 dello stesso articolo si stabilisce la creazione di un “centro poliedrico per le donne” senza alcuna specificazione rispetto ai soggetti che vi opererebbero e con evidente forzatura dell”uso dello strumento “ordinanza”, per legittimare un intervento, la cui azione ricadrebbe fuori dai Comuni interessati dal sisma e quindi sottoposti ancora al “potere di ordinanza” di cui il Commissario è espressione territoriale.”

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