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Libri: una parola femminile plurale

Una Fiera del libro in Irpinia: nella provincia ultima in classifica per le vendite di libri. La sfida è di una donna, che ha fondato anche una casa editrice. [Marika Borrelli]

Libri: una parola femminile plurale
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23 Gennaio 2012 - 07.20


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Una Fiera del Libro in Irpinia, la prima. Organizzata con tanta passione, ma ancor più fatica da una donna coraggiosa, Donatella De Bartolomeis, fondatrice della casa editrice Il Papavero.

Ne parlo perchè è una bella conquista di una donna, in un ambiente – quello dell”editoria – spesso ostile, molto maschile, molto, troppo commerciale. E per giunta al sud, dove tutto sembra più difficile.

Ne parlo per superare un handicap, quello della mancata comunicazione e condivisione delle idee femminili coraggiose e vincenti, viste talvolta ed erroneamente solo come smanie di protagonismo femminile.

Donatella è una bruna mediterranea dai profondi occhi e dai lunghi riccioli. Ama i libri, ne ha fatto il suo sogno e la sua attività.
Quando decide di pubblicare un libro lo fa con convinzione e segue i suoi autori dappertutto e con dedizione, completamente avulsa dai sistemi editoriali più vari (”doppio binario”, con contributo e a pagamento).
Donatella ama la poesia e alla poesia ha dedicato tante edizioni di tante poetesse (trovate tutto sul sito della casa editrice, www.edizioniilpapavero.it), per esempio. Ma anche per la narrativa sono tante le autrici pubblicate.

La sua idea di Fiera in una provincia meridionale, interna e piccola (ultima nella classifica de IlSole24Ore per libri venduti), è piuttosto una sfida.
Donatella, però, ci è riuscita. Magari, un po” arruffata come organizzazione (è solo l”esordio), ma l”idea è vincente ed andrà meglio l”anno prossimo, sicuramente.

La novità di queste fiera (unica nella sua formulazione in associazione con il web) è rappresentata dalla rivoluzione copernicana dell”Autore (anziché dell”editore) al centro. Niente stand per editori, bensì riquadri per libri (130 opere, di cui 61 di donne), esposti per essere maneggiati, sfogliati, chiacchierati, assieme agli autori presenti.

Tre giorni (19, 20 e 21 gennaio) di sperimentazione in un luogo prestigioso: una delle sedi della Soprintendenza ai Beni Culturali, la Dogana dei Grani di Atripalda (grosso centro conurbato al capoluogo irpino). Readings, convegni, presentazioni, mostre pittoriche e fotografiche (sei artisti di cui quattro donne) ed intervento conclusivo di Aldo Masullo, già docente di filosofia teoretica e morale, sul ruolo dei media nella formazione culturale e delle libertà individuale. Un”altra novità della Fiera è che continuerà sul web, nelle bacheche virtuali, ancora per tutto il mese di febbraio.

Non c”è bisogno di luci stroboscopiche ed effetti speciali per parlare di cultura e mostrare dei libri. Basta credere in progetti come questo di Donatella ed ecco che una piccola rivoluzione (al femminile) è iniziata.

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