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C”era una volta la RAI, un”azienda televisiva che nel lontano 1977 trasmetteva ”Si Dice Donna” un programma trasmesso su quella che veniva chiamata Rete 2 della RAI ed interamente dedicato alle donne. Ebbe un successo strepitoso sin dalla prima puntata che registro” un ascolto record di piu” di 6 milioni di spettatori. Sembra strano a credersi oggi ma al microfono di Tilde Capomazza, una delle ideatrici e conduttrice del programma, non c”erano ragazzette semi-svestite, anchegginti e ammiccanti ma quelle che per definizione sono donne vere. ”Si Dice donna” descrive un epoca al femminile, dove lo schermo i sogni, le paure, le incertezze e le battaglie delle donne: dalla rivoluzione sessuale alla legge sul divorzio, dall”emancipazione all”affermazione professionale in campi tradizionalmente maschili.
La storia e l”evoluzione delle donne che questo programma, andato in onda fino al 1981 portava all”attenzione di una Italia che stava cambiando, viene descritto magistralmente nel libro intitolato ”La tigre ed il violino” scritto da Loredana Cornero e presentato il 21 Marzo a Palazzo Valentini. Alla presentazione del libro erano presenti Milly Buonanno, storica del movimento femminista, Silvia Garambois, del coordinamento dell”associazione GIULIA, (acronimo di Giornaliste Unite Libere Autonome), e ospite d”onore e” stata Tilde Capomazza.
Un pannel di donne, moderato da Serena Fiorletta, giornalista de ”La Stampa” e collaboratrice dell”autrice del libro, che si uniscono per parlare di come 35 anni fa ”Si dice Donna” e” stato uno ”sguardo mediatico femminile sula realta”. Oggi la televisione offre un”immagine della donna completamente diversa dal quotidiano femminile prevalente e la critica descritta nel libro e nelle dichiarazioni delle partecipanti all”evento e” ben focalizzata verso la distorsione che i media attuano per rappresentare la figura femminile come ”oggetto sessualizzante” e non oggetto pensante.
Il pubblico presente in sala era composto da donne e uomini. Un dato illuminante ed incoraggiante per far capire che anche l”altra meta” del cielo si interessa delle tematiche femminili ed e” stanco di vederle come bambole ombra dei colleghi uomini.
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