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Si espande il fronte anti-aborto

Italia, Turchia, Usa, Spagna. Un giudice di Spoleto solleva quesito di costituzionalità. Ma la campagna "Il buon medico non obietta" miete successi

Si espande il fronte anti-aborto
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11 Giugno 2012 - 09.17


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‘Milano, 9 giu- Il fronte anti-aborto continua ad espandersi in Italia e nel mondo. In Turchia il premier Erdogan ha annunciato una legge contro l”aborto, per vietarlo anche dopo uno stupro. In Ucraina si vuole limitarlo ai casi in cui e” a rischio la vita della madre mentre in Spagna si vuole abrogare la facolta” alle minori di 16 e 17 anni di abortire senza il consenso dei genitori e ripristinare l”esigenza di un motivo per farlo. Nel nostro Paese si preannuncia una nuova battaglia con il quesito di costituzionalita” sollevato dal tribunale di Spoleto. Un quesito posto dal giudice sulla base del contrasto tra la legge 194 sull”aborto e una sentenza della Corte europea dei diritti dell”uomo e della donna che riconoscerebbe l”embrione umano come soggetto da tutelarsi in modo assoluto. Ma secondo il bioeticista Amedeo Santosuosso ””non e” vero che la Corte europea stabilisce la piena soggettivita” dell”embrione. Nelle sue sentenze invece ha sempre avuto una posizione oscillante, lasciando ampio margine di apprezzamento alle leggi nazionali sull”aborto. Non vi e” margine dunque per una prospettiva diversa da quella della legge 194 – continua – il bilanciamento tra il diritto dell”embrione e quello della madre e” stato infatti alla base della prima sentenza della Consulta del 1975 che apri” la strada all”aborto in Italia ed e” alla base della legge 194””. Secondo Francesco D”Agostino, membro del Comitato nazionale di bioetica, qualcosa di nuovo invece c”e”. ””Nel ”75 la Consulta giustifico” l”aborto per una differenza di valori tra la madre, che e” una persona, e l”embrione, che non lo e”. La Corte di giustizia europea invece ha espresso nel 2011 la consapevolezza che la dignita” umana va dal concepimento, che quella dell”embrione non puo” essere gerarchizzata. C”e” quindi spazio per una nuova riflessione da parte della Corte Costituzionale””.

Contro l”alto numero di ginecologi obiettori di coscienza, che in Italia sono circa il 70%, la Consulta di bioetica onlus ha avviato la campagna Il buon medico non obietta. ””Un successo straordinario e inaspettato – osserva Maurizio Mori, presidente della Consulta – si sono tenute oltre 25 manifestazioni che hanno interessato grandi e piccoli centri coinvolgendo circa 3.000 persone da nord a sud. L”obiezione di coscienza viene fatta per ragioni ben diverse dalla astratta tutela della vita, dovute a fattori estrinseci (avanzamenti di carriera e altro), e chi obietta in pratica non fa altro che creare difficolta” alla donna””.

Anche negli Stati Uniti sempre piu” stati pongono limitazioni all”aborto L”Arizona e” infatti diventato il settimo stato, dal 2010, a dichiarare fuorilegge l”aborto dopo le 20 settimane, mentre la Virginia ha fatto passare una legge che richiede un esame a ultrasuoni alle donne prima di abortire. Tuttavia non manca qualche apertura. L”Irlanda ha infatti iniziato a discutere su un aborto ad accesso limitato, cioe” solo ””in presenza di un reale e sostanziale rischio per la vita della madre””, mentre in Argentina la Corte Suprema ha approvato una risoluzione secondo cui non si puo” impedire ad una donna violata di esercitare il suo diritto ad interrompere la gravidanza. ‘

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