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Monia Azzalini ha curato la ricerca “Chi fa (la) notizia in Europa” per l”Oerg (Osservatorio europeo sulle rappresentanza di genere, che cura un monitoraggio permanente sulla visibilità delle donne e degli uomini in 15 testate giornalistiche di Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna). Una sintesi dei risultati.Le giornaliste sugli schermi delle TV europee sono diventate piuttosto numerose, ma solo in Spagna comincia a intravedersi l’atteso effetto della ‘massa critica’.
Nelle notizie dei TG europei le donne continuano in un modo o nell’altro a essere ‘mal ridotte’.
A far notizia sono soprattutto gli uomini: 3011 su 4213 soggetti rilevati nel 2012. Le donne sono meno di un terzo delle persone di cui si parla e/o intervistate nei TG europei: il 29%. In Italia solo il 24%. In entrambi i casi i dati sono identici a quelli registrati per il 2011.
Solo i TG di Spagna e Francia registrano una visibilità femminile sopra la media, con una percentuale di donne nelle notizie rispettivamente del 37% (in crescita di 4 punti percentuali rispetto al 2011) e del 33%.
In tutti i casi, a far notizia sono soprattutto le donne giovani. Fra gli under 18, le donne ottengono una rappresentanza pari al 45%, nella fascia fra i 19 e i 34 anni registrano una presenza del 44%. Viceversa fra gli over 50 sono meno di una ogni quattro uomini: il 19% nella fascia 50-64 e il 17% fra gli over 64.
Come nel 2011, le donne sono poco presenti soprattutto nell’informazione politica, con una rappresentanza pari al 20%. Ed è l’Italia il paese che registra la più bassa presenza femminile nelle notizie politiche (13%), seguita da Inghilterra e Germania (19%) e, ad ampia distanza, da Spagna (28%) e Francia (34%).
In tutte le testate giornalistiche considerate si nota una forte dicotomia fra ruoli comuni e anonimi maggiormente rappresentati dalle donne e ruoli autorevoli, prestigiosi e correlati all’esercizio di una specifica professionalità rappresentati dagli uomini.
Le donne sono presenti in maniera abbastanza equilibrata fra i rappresentanti dell’opinione popolare (48%), fra i narratori di esperienze personali (44%) e i testimoni di eventi (38%), poco invece (mediamente 20%) fra i protagonisti delle notizie, gli esperti/opinionisti, i portavoce (di partiti, istituzioni, associazioni).
L’Italia è il paese che da questo punto di vista registra la maggiore disuguaglianza fra donne e uomini: fra gli esperti intervistati nei TG italiani solo il 14% è di sesso femminile (il restante 86% è di sesso maschile). Viceversa, il 38% delle opinioni popolari è rappresentato da donne.
I professionisti che popolano più spesso i TG europei sono prevalentemente uomini:
fra i 1018 politici registrati le donne sono solo il 16%,
fra i 214 imprenditori/dirigenti/economisti le donne sono il 14%,
fra i 208 rappresentanti delle forze dell’ordine le donne sono l’8%,
fra i 186 personaggi del mondo dello sport le donne sono il 14%.
Le donne ottengono viceversa una rappresentanza abbastanza equilibrata fra le persone di cui non viene citata né una professione né una posizione sociale, perché irrilevante ai fini delle notizie, nel 47% dei casi di sesso femminile.
I TG italiani si distinguono per una netta prevalenza di persone che fanno notizia in quanto professioniste della politica (circa un terzo del campione), nell’88% dei casi uomini.
Altra caratteristica dei TG italiani – comune ai TG britannici – è l’alta frequenza di persone che fanno notizia in quanto vittime di criminalità o violenza (il 10% del campione). Ma se nei TG della BBC o di ITV, la proporzione fra donne e uomini vittime è simile (13% delle donne e 14% degli uomini), nei TG italiani la percentuale di donne che fa notizia in quanto vittima è del 17% vs l’8% degli uomini. Nessun altro paese europeo registra una simile s-proporzione.
Sul fronte del chi fa o dà le notizie, donne e uomini registrano condizioni apparentemente prossime fra loro. “Apparentemente”, ovvero secondo quanto emerge dall’analisi della visibilità delle giornaliste (in video, in voce e/o firmatarie di servizi), su cui si basa questa ricerca, e non da una statistica sulla composizione delle redazioni.
Nel 47% dei casi i TG sono condotti da donne. L’Italia, con una percentuale del 58% – stabile rispetto allo scorso anno – si colloca sopra la media europea, confermando una tendenza di lungo corso nel favorire le giornaliste in questo ruolo.
Anche le giornaliste corrispondenti e/o autrici di servizi sono numerose: mediamente il 49% – un dato stabile rispetto al 2011. L’Italia registra una percentuale in linea con la media (48%), la Spagna si colloca molto al di sopra, con il 68% di donne giornaliste, la Francia leggermente sotto (44%), Germania e Inghilterra molto al di sotto della media con, rispettivamente, il 35% e il 28% di giornaliste donne.
Dentro le notizie sono state esplorate diverse questioni, fra cui la centralità femminile: solo nel 4% dei casi, le donne, come singole o come gruppo sociale, sono il focus dell’informazione, rispetto all’8% del 2011.
La maggior parte delle notizie in cui le donne sono centrali (55%) sono a cura di giornaliste donne, un dato in linea con quello registrato nel 2011 (56%), a conferma della tendenza emersa nell’ultima edizione del Global Media Monitoring Project (2010) dove si sottolineava una maggior e migliore rappresentazione femminile nelle notizie a cura di giornaliste donne. Nei TG spagnoli ben 8 notizie su 10 a centralità femminile sono a cura di giornaliste donne.
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