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Le conseguenze dei femminicidi nei volti di chi resta

In trenta scatti della fotoreporter Stefania Prandi in mostra da giovedì alla biblioteca Sormani di Milano, uno sguardo inedito, senza pietismi, sul dramma dei femminicidi.

Le conseguenze dei femminicidi nei volti di chi resta
Giovanna con i vestiti della figlia. Foto di Stefania Prandi
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14 Maggio 2024 - 15.48


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«Un reportage lungo tre anni che racconta, attraverso le parole e i volti di chi sopravvive al femminicidio, gli esiti drammatici della violenza di genere».  Sono immagini e testimonianze dei cosiddetti “orfani di femminicidio” ma anche dei genitori delle vittime, dei fratelli e delle sorelle, dei nipoti. Di chi resta. Stefania Prandi ne aveva tratto anche un libro, di cui abbiamo parlato qui. Le sue fotografie sono state esposte in una trentina di mostre in tutta Italia. Ora, grazie all’impegno dell’associazione Libere Sinergie, in collaborazione con GiULiA giornaliste, il reportage Le Conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta arriva a Milano alla biblioteca Sormani, in corso di Porta Vittoria 6, dal 16 al 25 maggio. Trenta foto che ci portano nelle case di Giovanna Ferrari, madre di Giulia, uccisa dal marito nel 2009, di Vera Squatrito, madre di Giordana accoltellata a morte dall’ex fidanzato  nel 2015 e in tante altre case, dove il dolore si trasforma in testimonianza e denuncia.

Stefania Prandi è giornalista, scrittrice e fotografa freelance e fa parte della rete di GiULiA. Ha collaborato con testate internazionali e nazionali come The Guardian, National Geographic, Al Jazeera, El País, Taz, Correctiv, The Wire, Radiotelevisione svizzera, Azione, Danwatch, IrpiMedia, Internazionale, il manifesto e Ong come ActionAid, Dry-Art, Time for Equality e Fondazione città della pace per i bambini Basilicata. Ha vinto numerosi premi. Tra gli ultimi il Premio nazionale Fnsi “Dov’è Tina Merlin oggi?” e lo scorso 22 ha ottenuto il terzo posto al Fetisov Journalism Awards 2024, nella categoria Outstanding Investigative Reporting subito dopo le inchieste del Guardian e del New York Times con il reportage The bitter taste of Kiwji.

All’inaugurazione il 16 maggio alle 18 partecipano, oltre all’autrice: Alessia Guidetti, presidente di Libere Sinergie; Paola Rizzi, vicepresidente di GiULiA giornaliste; Giuseppe Delmonte, medico, orfano di femminicidio, Lorella Beretta, giornalista. Interviene l’assessore alla Cultura di Milano, Tommaso Sacchi.

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