Venti esperte di sport, ex atlete olimpiche e paralimpiche, allenatrici e studiose di discipline sportive immortalate dal fotografo Gerald Bruneau per la mostra “Una vita per lo sport: volti e conquiste delle 100esperte” allestita all’aperto lungo il centralissimo corso Vittorio Emanuele a Milano. Sarà visibile dal 25 febbraio al 25 marzo.
Si tratta di una dedica ammirata al talento delle donne nello sport, voluta da Fondazione Bracco, e legata al progetto “100donne contro gli stereotipi” ( 100esperte) ideato dalla nostra associazione GiULiA e dall’Osservatorio di Pavia che Bracco da sempre sostiene. Questa immagine collettiva, speciale, e particolarmente suggestiva di alcune protagoniste dello sport italiano rientra nel programma culturale delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Da Martina Caironi, plurimedagliata paralimpica nel salto in lungo e nei 100 metri a Silvia Salis, campionessa di lancio del martello e vicepresidente vicaria del Coni, da Diana Bianchedi, ex schermitrice due volte oro olimpico alla giovane campionessa paralimpica di sci Martina Vozza con la sua guida Ylenia Sabidussi, queste e altre sedici campionesse compongono una galleria di personaggi la cui storia comune è fatta di valori forti e di una incrollabile passione per lo sport
La mostra, che cade nel mese dedicato alle donne, è stata presentata mercoledì 19 a Palazzo Marino alla presenza del sindaco Beppe Sala, di Diana Bracco e dei vertici della Fondazione Milano Cortina. Tra i relatori Monia Azzalini, dell’Osservatorio di Pavia, ha fornito i risultati di un’indagine realizzata per l’occasione, che analizza la copertura mediatica che i principali 7 Tg nazionali hanno riservato nelle loro edizioni di prime time alle atlete durante i recenti giochi olimpici e paralimpici di Parigi. La buona notizia: i giochi si sono confermati paritetici, e hanno indicato una positiva evoluzione delle pratiche di rappresentazione per cui il linguaggio e le immagini utilizzati sono per la grande maggioranza inclusivi, (93 e 96% dei casi ) e conformi alle linee guida su parità di genere, equità e inclusione promosse dal Cio.
Nota dolente, la solita carenza di esperte: gli uomini sono stati interpellati come esperti e commentatori nel 74% dei casi, le donne nel 26%. I portavoce erano uomini nel 67% dei casi, donne nel 33%.
Curiosità: per quanto riguarda l’autorialità dei servizi nelle Paralimpiadi, che hanno avuto una copertura limitata ( solo 54 notizie a fronte delle 476 dedicate alle olimpiadi) si è notato un singolare sbilanciamento di genere: di paralimpiadi si sono occupate più donne giornaliste, il 57% contro il 43% dei colleghi maschi.
Anche questo dato ci dice molte cose.