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Anche il Colle guarda GiULiA con interesse. Nel pomeriggio di giovedì 12 gennaio, una delegazione di GiULiA è stata ricevuta al Quirinale da Pasquale Cascella, Consigliere del Presidente per la stampa e la comunicazione, e da Giovanna Zincone, Consigliera del Presidente per i problemi della coesione sociale.
Avevamo scritto al Capo dello Stato Giorgio Napolitano all’inizio di dicembre, in occasione della presentazione del nostro manifesto, e presto era arrivato l’invito al Quirinale.
Presenti per GiULiA la portavoce Alessandra Mancuso, le coordinatrici Marina Garbesi, Silvia Garambois e Silvia Resta, Luisella Seveso per Milano, l’addetta stampa Cristina Buonvino e le colleghe di Liberazione e del Manifesto Antonella Marrone e Giuliana Sgrena.
Una lunga e distesa chiacchierata, di oltre un’ora e mezza – aperta con la consegna ai Consiglieri del Manifesto di GiULiA e l’elenco delle adesioni – per rappresentare le ragioni per le quali è nata GiULiA, il momento in cui è nata, i suoi obiettivi, le sue battaglie. Partendo dall’apprezzamento espresso da GiULiA per il ruolo svolto dal Capo dello Stato sia nel richiamare la responsabilità dell’informazione sia nel denunciare l’intollerabile svantaggio che penalizza le donne italiane in ogni campo e in ogni età.
Abbiamo così illustrato quelle che secondo GiULiA sono le emergenze che richiedono il nostro compito di giornaliste: che i media si impegnino a dare adeguata rappresentazione della vita reale, delle donne, dei giovani… che finisca nei media l’ uso delle donne come corpo, che l’informazione assolva alla sua funzione sociale con una più forte identità di bene comune, che cessino la cronaca-spettacolo, l’informazione stereotipata, l’esclusione sistematica di soggetti sociali e di temi (a partire da quelli del mondo del lavoro), della necessità che tutta l’informazione televisiva, come della carta stampata, abbiano un racconto rispettoso delle donne e non inquinato da interessi non dichiarati; della necessità che al servizio pubblico, alla Rai, sia assegnata – come negli anni Cinquanta – una nuova missione “storica”: quella di accompagnare l’ingresso delle donne nella polis.
Un cambiamento culturale, profondo e radicale, che come GIULIA vogliamo contribuire a mettere in moto. Anche a partire dai gesti quotidiani.
Abbiamo voluto raccontare, e lo abbiamo fatto con una punta di orgoglio, del sito Internet di GiULiA, che è la nostra voce, la nostra critica e la nostra alternativa all’informazione che non ci piace così com’è. Sottolineando la scelta di aderire alla syndication Globalist.it e consegnando alcuni estratti dei nostri interventi nel sito. Il Consigliere Cascella è rimasto colpito dal fatto che il tema emergente sia quello della violenza sulle donne, riflettendo anche su quanto un modo diverso di esporre la notizia possa generare un bisogno editoriale indotto.
Un tasto dolente, per GiULiA, che ritiene del tutto insufficiente il modo in cui l’informazione tratta i casi di violenza sulle donne e il femicidio, prima causa di morte tra le donne e tuttavia ancora sottostimato sui media come fenomeno.
La Consigliera Zincone ha parlato del micro-sessismo, del sessismo quotidiano e della poca attenzione dedicata finora al differenziale di considerazione, sotto il profilo della dignità assegnata al discorso, tra il discorso razzista che viene stigmatizzato e il discorso sessista che, viceversa, non è considerato troppo nocivo, e invece va combattuto con fermezza. E ciò, perché è più difficile da scalfire proprio la cultura che si è stratificata nel tempo. Anche per questo, ha sottolineato la professoressa Zincone, il linguaggio ha grande importanza: dall’evitare di anteporre l’articolo ai cognomi di donna, fino alla declinazione di “ministra” se responsabile del dicastero è una donna. Un tema su cui, abbiamo fatto presente alla Consigliera, GiULiA ha già attivato un gruppo di lavoro.
“Per ottenere risultati bisogna forare lo schermo di disattenzione” – ha affermato Giovanna Zincone – “così come ha fatto Se Non Ora Quando il 13 febbraio dello scorso anno, che ha fatto notizia e ha anche impensierito. Bisogna avere una certa dose di protagonismo ma al tempo stesso trovare sponde maschili”.
Altro punto centrale del colloquio, il lavoro e la condizione delle giornaliste, che sono tra i motivi che ci ha spinte a metterci in rete. Ai Consiglieri abbiamo fornito materiale sul problema dei differenziali retributivi (le colleghe guadagnano infatti – come è noto – meno dei colleghi maschi), e sulla presenza dentro e fuori le redazioni, focalizzando in particolare il problema della realtà vasta del precariato tra le giornaliste.
Parlando della difficoltà di fare carriera nelle redazioni, la Consigliera Zincone si è chiesta se l’investimento che le donne fanno nel lavoro e nella carriera non sia differente da quello degli uomini, essendo le donne meno focalizzate su un singolo campo. Da parte nostra, abbiamo sottolineato che la dedizione richiesta dalla nostra professione è quasi totale, con un tempo di lavoro molto dilatato e che le giornaliste non si risparmiano affatto anche se vogliono rimettere in discussione l’organizzazione del lavoro eccessivamente rigida.
Tema centrale è così diventato quello della conciliazione dei tempi di lavoro con quelli da dedicare alla famiglia, argomento che, ci ha informate la Consigliera Zincone, sarà il tema del prossimo 8 marzo. E’ ormai dimostrato, ha detto la professoressa che l’investimento che si fa, per esempio, sui nidi, sono un volano positivo per l’occupazione femminile e per lo sviluppo. Erroneamente, ha proseguito, si ritiene che il tema della conciliazione riguardi le donne e non gli uomini. Mentre è vero il contrario: è più difficilmente accettato che sia un uomo, sul lavoro, ad addurre problemi familiari per recuperare tempo di vita. Quello della conciliazione è un problema che riguarda i genitori, non solo le donne.
Tra gli obiettivi di Giulia, abbiamo detto, c’è anche quello di correggere la bassa rappresentanza nei nostri organismi di categoria. Nel consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ci sono 15 donne su un totale di 137, e 3 su 16 nel consiglio di amministrazione dell’INPGI. E abbiamo sottolineato un primo risultato importante della nascita di GiULiA che ha portato numerose candidature alle prossime elezioni dell’Inpgi e che lascia sperare in un cambiamento
La Consigliera ha anche voluto sapere se abbiamo avuto impressione che nella professione ci siano delle ritorsioni nei confronti delle donne. Occasione per noi per riferire la realtà delle intimidazioni per le colleghe impegnate a indagare sui fatti di criminalità, specie al Sud, ma anche i casi di emarginazione subita da molte colleghe, compresi i casi di “allontanamento” dal video. Una tendenza all’insofferenza, nelle gerarchie redazionali, per le giornaliste che esprimono critica, autonomia, dialettica. Penalizzazioni che, in televisione, si accompagnano anche a un dato anagrafico: la giovane viene preferita a chi ha maggiore anzianità perché ciò risponde a un modello estetico ma anche per la sua minore esperienza che la rende più facilmente ricattabile.
Altro tema su cui i Consiglieri hanno chiesto informazioni è quanta attenzione l’informazione dedichi a ciò che riguarda il mondo femminile, a quanto riesca a rappresentarne le competenze presenti, e in merito al contratto di servizio della Rai che prevede un sistema di monitoraggio sulla rappresentazione delle donne. Risultato importante, abbiamo sottolineato, ottenuto da una vasta rete di donne della società civile ma ancora gravemente disatteso.
Altrettanta attenzione è stata posta dai Consiglieri ai periodici femminili: come ci ha fatto notare la Consigliera Zincone, la rappresentazione della donna contenuta in particolare nella pubblicità di alcune riviste, è offensiva, e sicuramente comincia a avvertirsi un senso di saturazione. Un tema, ha osservato, che dipende anche dai pubblicitari.
Una riflessione ulteriore, inoltre, è stata dedicata nel corso dell”incontro alla grave situazione dei giornali no-profit, di idee, politici, in cooperativa, che a causa dei tagli all”editoria rischiano la chiusura (o già hanno sospeso le pubblicazioni): tra l”altro si tratta di testate dove le tematiche femminili vengono spesso più approfondite che su altri giornali. Preoccupazione condivisa, sulla quale in particolare è intervenuto il Consigliere Cascella, per sottolineare l”attenzione che viene data dal Quirinale al grave problema, che non solo mette a repentaglio centinaia di posti di lavoro ma pregiudica un compiuto pluralismo nel Paese.
Alla fine dell’incontro, i Consiglieri ci hanno rappresentato l’attenzione del Capo dello Stato ai temi trattati e ci siamo salutati con la netta sensazione che sia stato un incontro importante per noi, e utile anche per loro, soprattutto in vista della Giornata dell’informazione e dell’8 marzo.
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