Dimissioni in bianco e quote rosa. Le regole della ministra | Giulia
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Dimissioni in bianco e quote rosa. Le regole della ministra

'Riforma del Lavoro verso il Parlamento. Ecco tutte le misure, dall''articolo 18 agli ammortizzatori sociali, dal congedo paternità alla Cassa integrazione'

Dimissioni in bianco e quote rosa. Le regole della ministra
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4 Aprile 2012 - 10.28


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‘Roma, 3 apr – Stretta sulla flessibilita” in entrata, riforma degli ammortizzatori e modifiche per l”articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: il testo della riforma del mercato del lavoro dovrebbe approdare a giorni in Parlamento senza modifiche sostanziali nell”articolato rispetto a quanto approvato il 23 marzo dal Consiglio dei ministri. Oggi la ministra del Lavoro, Elsa Fornero ha detto che il testo e” ””praticamente pronto”” ma che se ne dovra” parlare con il premier Mario Monti. Il tema piu” spinoso resta quello della modifica all”articolo 18 con la richiesta del Pd di mantenere la possibilita” del reintegro nel caso di licenziamenti economici. ””Per ora – ha detto il leader del Pd, Pierluigi Bersani confermando la blindatura del testo da parte del Governo almeno fino ad ora – non c”è‚ nessuna concreta novita” sulla riforma del lavoro e in particolare sulla modifica dell”art.18””. Ecco in sintesi le misure previste dalla riforma:

EQUITA” DI GENERE: norme di contrasto alle dimissioni in bianco el rafforzamento fino a tre anni di età del bambino del regime di convalida delle dimissioni rese dalle lavoratrici madri (al momento è un anno).

CONGEDO OBBLIGATORIO PER I PAPA”: viene introdotto il congedo di paternità obbligatorio (tre giorni) e si approva il regolamento che disciplina le quote rosa nelle società controllate dalle pubbliche amministrazioni.

CONTRATTI: si punta sull”apprendistato e sul suo valore formativo. Si collega l”assunzione di nuovi apprendiste e apprendisti alla stabilizzazione avvenuta in precedenza e si alza il rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati (da 1 a 1 a 3 a 2). Stretta sui contratti a termine con la previsione di un intervallo di 60 giorni tra un contratto e l”altro (ora sono 10) per un contratto inferiore a 6 mesi e di 90 giorni per una durata superiore.

STRETTA PARTITE IVA: Stretta sulle partite Iva e sulle associazioni in partecipazione permesse solo in caso di associazione tra familiari entro il primo grado (genitori o figli) e il coniuge.

STANGATA CO.CO.PRO: Definizione più stringente del progetto con la limitazione a mansioni non solo esecutive o ripetitive. Sono vietate le clausole che consentono il recesso prima della fine del progetto. Se manca un progetto specifico, il contratto si considera di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Per le collaboratrici e i collaboratori e” previsto l”aumento dell”aliquota contributiva di un punto l”anno fino a raggiungere nel 2018 il 33% prevista per il lavoro dipendente (fino al 24% per chi è iscritto a gestione separata e ad altre gestioni o pensionati).

ART. 18: Ci saranno tre regimi sanzionatori per il licenziamento individuale illegittimo: la reintegrazione nel posto di lavoro sarà disposta dal giudice solo nel caso di licenziamento discriminatorio e in alcuni casi di infondatezza del licenziamento disciplinare. Nel caso di licenziamento per motivi economici ritenuto illegittimo dal giudice, il datore di lavoro potrà essere condannato solo al pagamento di un”indennita”. L”indennizzo che dovesse essere deciso a fronte di un licenziamento illegittimo per motivi disciplinari o per motivi economici potrà variare tra le 15 e le 27 mensilità. Sarà sempre obbligatorio indicare i motivi del licenziamento. Se il licenziamento economico è strumentale e il lavoratore riesce a provare che è invece di natura disciplinare o discriminatoria, il giudice applica le relative tutele (si discute la possibilita” che il giudice autonomamente possa decidere la reintegrazione qualora consideri il licenziamento discriminatorio senza che l”onere della prova ricada sul lavoratore). E” prevista l”introduzione di un rito procedurale veloce per le controversie in materia di licenziamento.

ASPI: la nuova assicurazione sociale per l”impiego è destinata a sostituire a regime, nel 2017, l”indennità di mobilità e le varie indennità di disoccupazione. Ne potranno usufruire oltre i lavoratori dipendenti anche gli apprendisti e gli artisti purché possano contare su 2 anni di anzianità assicurativa e 52 settimane di lavoro nell”ultimo biennio. Sarà pari al 75% della retribuzione fino a 1.150 euro e al 25% oltre questa soglia per un tetto massimo di 1.119 euro lordi al mese. E” prevista una fase transitoria per il passaggio del periodo dagli 8 mesi attuali (12 per gli over 50) ai 12 dell”Aspi (18 per gli over 55). La contribuzione è estesa a tutte le lavoratrici e i lavoratori che rientrino nell”ambito di applicazione dell”indennità. L”aliquota è pari a quella attuale per i lavoratori a tempo indeterminato (1,31%) ma sarà gravata di un ulteriore 1,4% per i lavoratori a termine (da restituire in caso di stabilizzazione del contratto). Andrà a regime nel 2013.

CONTRIBUTO LICENZIAMENTO: Il datore di lavoro all”atto del licenziamento dovrà versare all”Inps mezza mensilità ogni 12 mensilità di anzianità aziendale negli ultimi tre anni (in vigore dal 2013).

CIGS: La necessità di eliminare a decorrere dal 2014 i casi in cui la cassa integrazione straordinaria copre esigenze non connesse alla conservazione del posto di lavoro porta all”eliminazione della causale per cessazione di attivita”. La Cigs viene estesa a regime per le imprese del commercio tra i 50 e i 200 dipendenti, le agenzie di viaggio sopra i 50 e le imprese di vigilanza sopra i 15.

FONDO SOLIDARIETA” SETTORI NON COPERTI DA CIG: per le aziende non coperte dalla cassa integrazione straordinaria arriva un fondo di solidarietà La contribuzione dovrà essere a carico del datore di lavoro (2/3) e del lavoratore (1/3) e ci sarà l”obbligo di bilancio in pareggio.

TUTELA LAVORATORI ANZIANI: sono possibili accordi per esodi di lavoratrici e lavoratori anziani (che raggiungano la pensione nei quattro anni successivi al licenziamento) e la loro tutela con un indennità in attesa dell”accesso alla pensione “con costi a carico dei datori di lavoro”.

Monti, gli incontri segreti con Bersani, Casini e Alfano. Diario di una lunga giornata. La parola finale, la mediazione ultima svolta oggi dal Presidente del Consiglio, potrebbe avviare la riforma del lavoro sui binari della sua approvazione. Un conto alla rovescia che vede un”accelerazione improvvisa verso possibili correzioni alla riforma, aprendo di fatto ad alcune richieste del segretario del Pd (a patto pero” che tutti nella maggioranza siano d”accordo) dopo la granitica fermezza della ministra del Lavoro, Elsa Fornero,a restare fedele al testo concordato prima del viaggio in Asia del premier. A convincere il premier ad aprire alle modifiche e” stato il pressing dei partiti di maggioranza. e probabilmente anche la continua moral suasion del Quirinale che attende una ””telefonata” del Prof ed una sua salita al Colle per presentare il testo definitivo della riforma. A smuovere le acque il cosiddetto ”lodo” proposto dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Il quale ha messo sul piatto del premier la possibilita” di un accordo politico con tutta la maggioranza. Individuando un punto di caduta, ””l”equilibrio”” da ricercare per assicurare alla riforma del mercato del lavoro e alla modifica dell”articolo 18 dello statuto dei lavoratori, un cammino spedito in Parlamento e soprattutto senza ricadute cruente sul tessuto sociale del Paese. E cioe”, l”accettazione della possibilita” di reintegro anche nei casi di licenziamenti economici, come chiede il Pd, da compensare andando incontro ad alcune richieste del centrodestra sulla flessibilita” in entrata. Un accordo che non lascerebbe scontento il Terzo Polo, anche lui convinto che una maggiore flessibilita” nell”ingresso sul mercato del lavoro non pregiudicherebbe le tutele del lavoratore ma creerebbe piu” opportunita” di impiego. Sulla scorta di questo ”lodo” il premier ha oggi avviato i suoi contatti: una girandola di incontri la maggior parte dei quali tenuti segreti. Il tutto sotto la vigile attenzione del Colle che in tutti i modi ha cercato in questi giorni di favorire un progresso positivo alla riforma chiesta, tra l”altro, dall”Europa. Ieri Giorgio Napolitano aveva ipotizzato che il testo del ddl potesse essere sottoposto alla sua firma a breve: oggi ha rinnovato la sua disponibilita”: ””ho un recapito telefonico. Chi mi cerca mi trova”” ha detto rientrando dalla Giordania. Ma l”obiettivo del premier e” quello di arrivare in Parlamento con un testo su cui avere gia” il via libera della maggioranza: per questo Mario Monti ha voluto ascoltare le proposte che arrivano dalle forze politiche di maggioranza. Cercando di far disperdere le sue tracce, cosi” come la ministra del Lavoro, che si e” fatta vedere a Montecitorio per poi scomparire nei meandri di palazzo Chigi per vedere il presidente del Consiglio. Mario Monti in gran segreto ha lasciato nel pomeriggio palazzo Chigi con una auto ”civetta” e si e” fatto accompagnare al suo studio a palazzo Giustiniani. Li” ha incontrato il segretario del Pd il quale gli avrebbe prospettato quali modifiche dovrebbero essere contemplate per cercare di arrivare ad un punto che possa tenere in ”equilibrio” le istanze di tutte le componenti della maggioranza e le esigenze dell”esecutivo. Un compromesso che parrebbe aver convinto il premier che si sarebbe detto pronto ad accogliere le richieste in presenza di un via libera di tutti e tre i leader di ”ABC”. ””Se c”e” l”intesa tra tutti non saro” certo io a mettermi di traverso…””.

La foto di copertina è di Edoardo Baraldi

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