Addio a Nada Giorgi, la ragazza di Bube | Giulia
Top

Addio a Nada Giorgi, la ragazza di Bube

È morta a 85 anni. La sua vita ispirò il celebre romanzo dello scrittore Carlo Cassola. Nel 1963 dal libro venne realizzato il film con la regia di Luigi Comencini.

Addio a Nada Giorgi, la ragazza di Bube
Preroll

Redazione Modifica articolo

25 Maggio 2012 - 00.40


ATF

È morta Nada Giorgi, la ragazzina di Pontassieve che innamorata di ”Bube”, partigiano ribelle e coraggioso di Volterra, ispirò allo scrittore Carlo Cassola il celebre romanzo ”La ragazza di Bube”, pubblicato da Einaudi nel 1960, lo stesso anno in cui vinse il Premio Strega. Nel 1963 dal libro venne realizzato il film con la regia di Luigi Comencini e come interpreti principali Claudia Cardinale, George Chakiris, Marc Michel e Dany Paris. Giorgi si è spenta questa mattina all”ospedale di Ponte a Niccheri di Firenze all”età di 85 anni. L”annuncio della scomparsa è stato dato dallo scrittore Massimo Biagioni, autore del libro ”Nada. La ragazza di Bube”, pubblicato dall”editore Polistampa nel 2006.

Nata a Pontassieve (Firenze) il 25 gennaio 1927, per tutta la vita Nada Giorgi si è impegnata per rendere giustizia al marito, Renato Ciandri, accusato ingiustamente, secondo lei, di omicidio per la vicenda della Madonna del Sasso, nei pressi di Firenze, in cui due carabinieri vennero disarmati e uccisi dalla folla e per la quale fu accusato lo stesso Ciandri. Secondo Nada, Cassola aveva tradito la verità storica dei fatti di cui era stata testimone. Nel 2006 affidò a Biagioni, che raccolse la testimonianza diretta di Nada e documenti e foto inedite, la sua verità, dichiarando che finalmente era stata fatta giustizia ed era stato reso onore all”immagine del suo amato ”Bube”. Il romanzo di Cassola ”La ragazza di Bube”, attraverso la storia di due ragazzi innamorati Mara (Nada) e Bube illustra i problemi politici e sociali della guerra e della Liberazione in Val d”Elsa.

Bube, in realtà Renato Ciandri, nasce a Volterra il 3 marzo 1924 in una modesta famiglia della campagna toscana ed eredita il soprannome del nonno Bebo. Dopo l”8 settembre 1943, Renato si unisce al gruppo di partigiani di Pontassieve, dove stava svolgendo il servizio militare. A Torre Decima, dove abita Nada, Renato conosce la famiglia dell ragazzina sedicenne tramite l”amico Pietro Verniani e poco dopo scoppia l”amore. Nel febbraio 1944, dopo essere riuscito a scappare all”arresto dei tedeschi, Renato opera stabilmente sul monte Giovi con la formazione partigiana ”Stella Rossa” e viene chiamato Baffo, suo nome di battaglia. Il 21 agosto ”44 viene liberata Pontassieve dalle truppe angloamericane, ma Bube e altri partigiani non consegnano le armi e confluiscono nel gruppo volontario 22° Fanteria ”Cremona”. La disciplina e le regole militari però vanno strette al Ciandri, come viene raccontato nel libro di Biagioni; il suo temperamento e l”insofferenza per gli atti che non condivide gli fanno collezionare ben 14 capi d”imputazione per insubordinazione; viene condannato poi amnistiato. Dopo la guerra la storia tra Renato a Nada prosegue. Vivono per un periodo e Volterra e Renato trova lavoro come guardia municipale. Tutto cambia quando tornano a Pontassieve per la festa della Madonna del Sasso nel maggio 1945. Nada e Renato, insieme ad altri giovani si recano al santuario. Succede quello che non sarebbe mai dovuto accadere. Un gruppo di giovani, tra cui alcuni partigiani, vuole entrare in chiesa, il parroco si oppone forse a causa dell”abbigliamento poco consono, altri pensano che a dare fastidio siano i fazzoletti rossi portati con spavalderia, i giovani ribattono, il prete si irrigidisce, i toni si alzano, interviene il maresciallo dei carabinieri, accompagnato dal figlio. Il ragazzo, diciassettenne, forse ha paura e spara un colpo che uccide un partigiano, Antonio Panchetti di Polcanto, una frazione di Borgo San Lorenzo. I presenti reagiscono e i due vengono uccisi.

Il momento socio-politico era difficile, la tensione alta, i carabinieri dovevano controllare ogni assembramento, poi al santuario c”era quel prete che certo non godeva dei favori della popolazione e dei partigiani. Ecco perché la squadra dei carabinieri era presente alla Madonna del Sasso, ma il ragazzo, che non era carabiniere, non doveva essere armato, o forse non doveva nemmeno esserci. Renato è accusato dell”omicidio, le testimonianze sono confuse, ma in quel frangente, e con il suo passato, preferisce fuggire e nascondersi. Nada va continuamente a trovare Renato, gli porta le sigarette e altre cose, lo esorta a presentarsi, ma Renato, consigliato dal partito, fugge in Francia. Ha inizio un”odissea che durerà molti anni: prima la fuga in Francia, intanto il processo che lo condannerà a 19 anni in contumacia insieme ad altri tre compagni, condannati anch”essi a pene più lievi. L”esilio di Baffo dura fino al 1950 quando l”Interpool lo scova e lo estrada in Italia. Rimarrà in carcere fino al 1961. Renato si è sempre dichiarato innocente; Nada non lo ha mai abbandonato. Cassola incontra Nada e Renato a Colle Val d”Elsa, si conoscevano; il padre di Cassola aveva fatto scuola a Renato a Volterra. Gli ex ragazzi gli raccontano i fatti, chiedono consiglio. Da questo incontro l”idea di Cassola di scrivere ”La ragazza di Bube”. Renato Ciandri muore a soli 57 anni, il 6 novembre 1981, Nada Giorgi allora tornò a vivere a Pontassieve.

Native

Articoli correlati