Violenza sulle donne, le parole per dirlo: un corso on line dell'Odg | Giulia
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Violenza sulle donne, le parole per dirlo: un corso on line dell'Odg

La Cpo dell'Ordine dei giornalisti ha voluto, per la prima volta, un corso di formazione in e-learning sul linguaggio contro la violenza. La collaborazione di GiULiA.

Violenza sulle donne, le parole per dirlo: un corso on line dell'Odg
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10 Agosto 2020 - 12.46


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La parola è lo strumento fondamentale delle giornaliste e dei giornalisti, l’uso della parola è il nostro mestiere, eppure spesso sui nostri giornali, in tv, alla radio, sul web, ci sono articoli e interventi che dimostrano come la parola possa essere anche nociva.

 

Il tema è sempre quello: il linguaggio, inteso come grammatica ma anche come narrazione. Il linguaggio che può aiutare a decifrare la realtà in modo da dare piena dignità alle donne, e quello che invece le rende una volta ancora succubi, se non vittime.

 

Uno dei temi più delicati è quello del racconto della violenza contro le donne, sia molestia sia violenza fisica, stupro, femminicidio.

 

GiULiA ha lavorato molto in questi anni su questi temi, considerando che fosse indispensabile approfondirli e discuterli insieme per la piena attuazione dell’art.21 della Costituzione, quello che dà alla stampa un ruolo preminente nella costruzione di una democrazia compiuta. Abbiamo fatto corsi di formazione in tutta Italia, abbiamo pubblicato libri, abbiamo collaborato al “manifesto di Venezia” insieme alla Cpo della Fnsi, all’Usigrai, al Sindacato dei giornalisti del Veneto.

 

Ed è ora con grande soddisfazione che salutiamo l’iniziativa nata dalla Cpo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti – approvata poi dall’intero Consiglio – di portare on line i corsi di formazione sul linguaggio contro la violenza: un passaggio fondamentale per arrivare a tutti con i risultati di un lavoro che coinvolge anche le Università. Un corso dove GiULiA è stata chiamata a dare il suo contributo, testimoniando il suo lavoro, con un intervento della presidente, Silvia Garambois. Le altre relazioni sono di Monia Azzalini dell’Osservatorio di Pavia e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Pina Lalli, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.

 

 

Pubblichiamo il comunicato dell’Ordine, che annuncia l’iniziativa:

 

“L’offerta formativa online da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti si amplia con il nuovo corso deontologico intitolato “Violenza contro le donne: le regole dell’informazione” (10 crediti, accessibile dal sito fpc.formazionegiornalisti.it).

 

Si tratta del primo corso ideato e realizzato dal Gruppo di lavoro per le Pari Opportunità del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Tre le sezioni in cui si articola, curate da Monia Azzalini dell’Osservatorio di Pavia e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Pina Lalli, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna e Silvia Garambois, presidente di GIULIA-Associazione Giornaliste Unite Libere e Autonome.

 

Il corso ha lo scopo di fornire a colleghe e colleghi gli strumenti per affrontare con la giusta consapevolezza, con atteggiamento privo di pregiudizi, stereotipi e con parole corrette la violenza nei confronti delle donne e i femminicidi.

Si tratta di fenomeni che incidono fortemente sulla realtà che viviamo e che con altrettanta frequenza, siamo chiamati a raccontare: circa una donna su tre nel mondo risulta segnata dalla violenza fisica e sessuale nel corso della vita e i media svolgono un ruolo importante nel denunciare questo dramma sociale.

 

Il corso approfondisce gli aspetti storici, sociologici e propone esempi positivi e negativi su come avvicinarsi a fatti così delicati e tragici che non coinvolgono solo la vittima, ma i suoi figli e tutti familiari. Il lavoro è conforme a quanto richiesto dalla Convenzione di Istanbul sottoscritta da 32 Paesi, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa nel 2011 che considera fondamentale la prevenzione e l’educazione in merito a violenza e femmincidio e assegna ai mass media un compito specifico e attivo. Il diritto di cronaca infatti, non può trasformarsi in un nuovo abuso sulla vittima, e la narrazione dei fatti non deve cadere in morbose descrizioni cedendo al sensazionalismo e violando le norme deontologiche della professione.

 

Il Gruppo di lavoro è composto da Paola Dalle Molle (Coordinatrice), Gianpaolo Boetti, Lucio Bussi, Cristina Caccia, Michela Canova, Elisabetta Cosci (vicepresidente Odg), Alessandra Fava, Tamara Ferrari, Elide Giordani, Nadia Monetti e Luisella Seveso”.

 

 

 

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