Pakistan, 13 ragazzine "cedute" in spose. Per risarcimento | Giulia
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Pakistan, 13 ragazzine "cedute" in spose. Per risarcimento

'Le piccole, tra i 4 e i 16 anni, sono state scambiate da un clan all''altro. E'' accaduto in Baluchistan. Del caso si sta ora occupando la Corte Suprema'

Pakistan, 13 ragazzine "cedute" in spose. Per risarcimento
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9 Ottobre 2012 - 16.48


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‘Islambad, 9 ott – Una disputa tra clan rivali in Pakistan si è conclusa con la consegna, a titolo di risarcimento, di tredici ragazzine, d”eta” compresa tra i 4 e i 16 anni: le piccole sono state cedute da un clan all”altro per esser date in matrimonio. E” accaduto in Baluchistan, una delle zone piu” sottosviluppate del Paese, in una zona rurale nel distretto di Dera Bugti. L”assemblea tribale, la jirga, era convocata per risolvere la disputa tra due famiglie sull”omicidio di un capoclan: i saggi riuniti in consiglio hanno stabilito che la disputa si dovesse risolvere con il compenso di tre milioni di rupie (circa 30mila dollari) e la consegna di tredici ragazzine, una tradizione nota come vani e abbastanza comune nella soluzione degli scontri tribali in Pakistan.

Nonostante la Corte Suprema del Pakistan abbia dichiarato in più occasioni illegali queste sentenze decise dalla giustizia tribale, in molte zone rurali continua ad essere frequente l”utilizzo di donne – e persino minori- come ricompensa nelle dispute tra le famiglie. Stavolta pero” il caso, secondo la stampa pakistana online, ha indotto i giudici a intervenire. I giudici, dunque, dice in particolare DawnNews, hanno convocato per un interrogatorio domani Mir Tariq Masuri, membro dell”Assemblea parlamentare del Baluchistan e presidente di una jirga il quale, nella seconda meta” di settembre, ha risolto una controversia fra Bagirani e Shahwani con la consegna di 13 ragazzine della prima tribu” da dare in moglie a uomini della seconda. L”operazione e” stata realizzata dichiarando le ragazze Vani, ossia cedibili. L”uomo però, ha negato di aver partecipato ad alcun incontro e sostiene di mancare dal villaggio da tre settimane.

Nel 2011 attraverso la Legge di prevenzione delle pratiche contro le donne il Parlamento pachistano ha previsto una pena carceraria fino a sette anni per chi utilizza questo tipo di procedure obbligando donne a sposare uomini contro la loro volonta”

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