Lavoro, Istat: per 842mila donne ricatti sessuali in ufficio | Giulia
Top

Lavoro, Istat: per 842mila donne ricatti sessuali in ufficio

I dati, relativi al 2009, presentati oggi da Linda Laura Sabatini alla presenza delle ministre Elsa Fornero e Anna Maria Cancellieri, e la segretaria Cgil, Susanna Camusso

Lavoro, Istat: per 842mila donne ricatti sessuali in ufficio
Preroll

Redazione Modifica articolo

27 Novembre 2012 - 17.28


ATF

Roma, 27 nov – Sono oltre 840.000 le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito ricatti sessuali sul lavoro, un numero che lievita fino a 1,2 milioni se si guarda a coloro per le quali l”ufficio, la fabbrica, il negozio ”rappresenta un rischio rispetto alla possibilità di subire ricatti sessuali”. I dati Istat riferiti al 2009, ultima rilevazione sulla materia, sono stati presentati oggi dalla ricercatrice dell”Istituto di statistica, Linda Laura Sabatini nel corso di un convegno sulle violenza sul luogo di lavoro al quale hanno partecipato anche le ministre del Lavoro e dell’Interno, Elsa Fornero e Anna Maria Cancellieri e la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso.
Circa 488.000 donne secondo l”Istat, hanno avuto sul lavoro una richiesta di disponibilità sessuale, mentre 247.000 hanno subito un ricatto sessuale esplicito all”assunzione. Per 234.000 donne il ricatto è stato subito ”per mantenere il posto di lavoro e fare carriera”” mentre circa 125.000 donne hanno subito più tipi di ricatto. La maggioranza delle donne, spiega Sabatini, ha cambiato lavoro volontariamente (il 57,2%). ”Bisognerebbe domandarsi – ha detto – che cosa è successo negli anni della crisi””. Le difficolta” economiche infatti potrebbero aver ampliato il fenomeno o anche reso piu” difficile la denuncia della molestia. Secondo i dati Istat, [b]le molestie riguardano tutte le donne
, ma in particolare colpiscono quelle tra i 35 e i 54 anni con una maggiore frequenza per le donne che vivono da sole e le diplomate e le laureate. Sono colpite soprattutto le donne che lavorano nei trasporti, nelle comunicazioni e nella pubblica amministrazione e le residenti nei centri medio-piccoli. Nell’81,7% dei casi la donna non parla con nessuno sul lavoro del ricatto subito mentre nel 18,3% dei casi ne parla con i colleghi.
La ministra Cancellieri ha detto che bisogna difendersi dalla violenza ”con fermezza e senza cedimenti. Ognuna – ha detto – combatta la propria battaglia e la battaglia di tutte”. In particolare, la ministra ha parlato della situazione delle prostitute che sono di fatto delle schiave. La battaglia contro la violenza – ha concluso – è epocale. Va combattuta fino in fondo”. ”Il Governo farà tutto il possibile – ha assicurato dal suo canto la ministra Fornero – per il recepimento della convenzione sulla violenza nei luoghi di lavoro e perche” la legge di ratifica arrivi in questa legislatura”. La violenza sul lavoro non è solo fisica o sessuale ma è il tentativo di ”assoggettare una donna” ha sostenuto la ministra, . ”Le molestie sul lavoro – ha detto la leader Cgil, Susanna Camusso – non diminuiscono, colpiscono una grande parte e restano ancora grandemente nel sommerso. Abbiamo un grande lavoro davanti a noi. L’idea che il tema sia tutto difensivo – ha detto ancora – da” una linea sbagliata. Avremmo l’ambizione di cambiare la cultura che determina la violenza, non semplicemente difenderci”.

Native

Articoli correlati