Bambina mia, che mondo ti lasciamo, e quale tu vedrai | Giulia
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Bambina mia, che mondo ti lasciamo, e quale tu vedrai

Vichi de Marchi ha curato l'Atlante 2020 di Save the Children: dati, grafici, indicazioni per saperne di più su discriminazioni, violenza, aspettative dell'infanzia e delle ragazze di oggi.[di Silvia Garambois]

Bambina mia, che mondo ti lasciamo, e quale tu vedrai
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Silvia Garambois Modifica articolo

9 Dicembre 2020 - 17.34


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Il titolo è delicato, “Con gli occhi delle bambine”, ma appena si sfoglia l’Atlante dell’infanzia a rischio 2020, curato da Vichi De Marchi per i 100 anni di Save the Children, è un pugno nello stomaco: quegli occhi di bambine vedono la violenza e la discriminazione, la difficoltà di scalare la montagna delle differenze e degli stereotipi, e il virus maledetto che moltiplica le disuguaglianze.  

 

L’atlante è un libro pieno di dati, di grafici, di rimandi, di indicazioni, di suggerimenti di lettura (e grazie per aver citato anche il lavoro di GiULiA sullo sport!), un librone illustratissimo di quelli da tenere sulla scrivania come si faceva un tempo con le garzantine, pronto alla consultazione; oppure sul desktop, oggi che i vocabolari si cercano su google (lo trovi qui).

 

È difficile citare un tema piuttosto che un altro, delle 300 pagine di questa fotografia delle bambine e del futuro che le aspetta: dalla “mistica della mamma aspirapolvere” a “sbatti la strega nel libro di scuola” del primo capitolo dedicato alla “Montagna degli stereotipi”, si passa a i “Sette gradi di arrampicata” del secondo, dove la montagna inarrivabile è quella dei servizi per l’infanzia, della povertà, del futuro, dello studio e del tempo libero, dove le bambine e le donne partono e rischiano di restare svantaggiate.  

Le “Crepe violente” della terza parte sono “online” e “onlife”, il bullismo e i “like” che uccidono del cyberbullismo, ma anche la violenza sull’infanzia e quella sulle madri.

“A un passo dalla vetta” è invece una parte dell’Atlante in cui la penna viene ceduta a scrittrici e scrittori: Nadia Terranova, Ritanna Armeni, Igiaba Scego, Rosella Postorino, Carola Susani, Susanna Mattiangeli, Viola Ardone e Bruno Tognolini, oltre all’inserto curato dalla rivista di letteratura per ragazzi Andersen con un articolo di Anselmo Roveda e un percorso bibliografie sulle “eroine di carta”.

 

Infine, la cronistoria di un’emergenza: le perdite del Coronavirus, che non si misurano solo in famiglie spezzate, ma che ha marcato più profondamente il solco delle differenze, tra digital divide e studi arenati.

 

Due parole sull’autrice. Vichi De Marchi da una vita accompagna le bambine e i bambini con il suo lavoro: giornalista, all’Unità ha “inventato” e diretto “Atinù” (il nome del giornale letto al contrario), inserto settimanale per bambini in un’epoca in cui cominciavamo ad accorgerci di quanto non esistesse più un’editoria che guardasse ai più piccoli con il rispetto che si deve loro. Da allora in poi ha sempre scritto per i bambini (e collezionato un mucchio di premi) semplicemente raccontando loro la realtà. Con un occhio particolare riservato alle bambine!

   

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