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Senza classe (Berlusconi girls)

'Un polverone di fanciulle affolla verbali, giornali e trasmissioni televisive. L''accusa: non hanno stile! [Carla Fronteddu]'

Senza classe (Berlusconi girls)
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10 Novembre 2011 - 18.33


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In una celebre storia, il vento dell’Est ha portato Mary Poppins davanti al portone della famiglia Banks. Chissà da dove soffiava il vento che in Italia ha sollevato il polverone di fanciulle, che ai giorni nostri affollano verbali, giornali e trasmissioni televisive. Queste giovani donne sono al centro di uno scandalo sessuale, ennesima farsa di un sistema incancrenito anche nel modo di comunicare. Se in questo triste teatrino italiano, avessimo mantenuto almeno i quattro punti cardinali, le donne coinvolte in questa vicenda sarebbero prese per quello che sono: persone informate sui fatti, vittime o carnefici.

Ormai però, il senso delle cose è andato perduto, al punto che i protagonisti di una storia, che si dovrebbe commentare da sola, sono diventati un fenomeno di costume. La rubrica “Visti da Vogue“, dell’omonima rivista, si spende in consigli di stile per le “Berlusconi Girls”, interrogandosi se la loro mancanza di classe sia una condizione necessaria, per il ruolo di “corpose illusioni sexy” che rivestono, o se, al contrario, non possano essere meno sfacciate nel look, augurandosi infine una purificazione catartica nel segno dell’eleganza. Si legge: “Se oggidì conta solo l’apparire e dato che dobbiamo subire le molteplici manifestazioni di queste proterve protagoniste della cronaca, almeno che siano vestite in maniera appropriata.”

Sebbene non si richieda alle riviste femminili una mission femminista, sarebbe almeno auspicabile una certa sensibilità di genere, visto che si rivolgono pur sempre alle donne. Come si può dimenticare che le varie Rubacuori sono donne e che il sistema di cui fanno parte è un attentato alla rappresentazione di tutte? Come si può considerarle solo un fastidio davanti agli occhi, senza considerare di cosa siano lo specchio? Come ci si può rivolgere a loro dicendo: va bene aprire le gambe per soldi o gioielli, ma fatelo con stile, come se uno spolverino di Armani lavasse via il fatto che si stanno vendendo?

Ma del resto, nella società spettacolarizzata, anche la prostituzione è questione di stile.

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