Madri perfette o madri emancipate? | Giulia
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Madri perfette o madri emancipate?

Il fiorire di consigli educativi per i genitori, che a volte suonano come minacce, non è sempre un bene per i figli e nemmeno per le stesse madri. Di [Laure Leter]

Madri perfette o madri emancipate?
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3 Settembre 2012 - 12.11


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Non allattate? Siete cattive madri. Allattate per più di sei mesi? Siete pazze. Il vostro bambino di meno di tre anni guarda i cartoni animati in televisione? Addio studi. Non mangia verdura? Diventerà obeso. Sembra una caricatura: eppure, considerato il moltiplicarsi degli ordini educativi destinati ai genitori, a ben vedere non lo è più di tanto.

I pedagoghi predicono generazioni di piccoli principini che si trasformeranno in adulti tiranni. E il problema è che il consiglio educativo può suonare come una minaccia: «Se non fate questo o quest”altro, vostro figlio crescerà male». Ce n”è di che turbare la serenità famigliare.

È tuttavia difficile fare finta di niente. «Un figlio non si costruisce a caso», insiste la psicoanalista Claude Halmos. «Ci sono delle regole psicologiche e fisiologiche da rispettare. Affermare che chi rammenta queste regole ai genitori li colpevolizza, è pericolosa demagogia. E questo dove porta? A dire che ciascuno deve fare come vuole?».

Nel suo libro Mères sous influence: de la cause des femmes à la cause des enfants, edizioni La Découverte, la sociologa Sandrine Garcia denuncia l”emergere di una «polizia delle madri» che segnerebbe un passo indietro nella dinamica dell”emancipazione femminile: «Si sente dire che le donne sono stressate, che vogliono fare troppo e essere perfette. Sì, ma perché? Gli innumerevoli cosiddetti rischi psicologici invocati da certi specialisti dell”educazione per sostenere le loro idee, non fanno altro che indicare ai genitori sempre nuovi doveri. E chi ha voglia di far correre rischi a suo figlio?».

La Garcia ricorda che bisognerebbe sempre guardare ai consigli degli specialisti con occhio critico, dal momento che spesso essi riflettono i valori di chi li enuncia piuttosto che un vero rigore scientifico. Ma è un passo non sempre facile.

Articolo originale su Elle, traduzione di Belinda Malaspina

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