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Donne alla carica. O meglio è tempo di donne in carica. Dopo i risultati delle ultime politiche uno dei pochi dati incontrovertibili è quello riguardante la presenza femminile in Parlamento. Un dato statistico che vede le quote rosa in crescita. Ma ancora a oggi si parla di consultazioni e di rosa di candidati alle più alte cariche dello Stato che non considerano i curricula di donne riconosciute per opportunità e adeguatezza al ruolo a livello nazionale e non solo.
A oggi è stato fatto qualche vago accenno al fatto che sarebbe arrivato il momento di avere una donna al Quirinale, come se questo fosse un miraggio cui l”Italia non può aspirare realmente in questo millennio. C”è il rischio di vedere un”ennesima sequenza di nomine maschili.
“Pari o Dispare” – associazione per la valorizzazione di genere nella società e nel mondo del lavoro – lancia una campagna di sensibilizzazione in un momento cruciale per il Paese dal punto di vista politico ed economico in cui il rinnovamento è una questione imprescindibile e l’alternanza di genere potrà garantire una nuova prospettiva in linea con l’esprit du temps. Cuore dell’iniziativa di Pari o Dispare uno spot dal tono provocatorio per andare oltre il concetto di quota rosa e verso una partecipazione attiva e responsabile alle prossime consultazioni politiche.
Allo stato attuale sembra più probabile per una donna impegnata in politica poter accedere a un percorso cardinalizio nel prossimo Conclave che essere inclusa tra i papabili nomi candidati al Colle. E’ cosi nelle scene dello spot proposto Alessandra Faiella, attrice di teatro e protagonista di satira di genere, indossa i panni di un Cardinale dopo aver appreso che oltre alle cariche di Stato altre posizioni di tutta autorevolezza si sono rese disponibili come quella papale.
Una provocazione di pensiero per attirare l’attenzione sull’attualità e sullo spazio da dedicare alle donne: intelligenza e trasparenza per determinare il nuovo Presidente della Repubblica chiamato a rappresentare lo Stato e garante dell’unita’ nazionale e del rispetto della Costituzione. La selezione deve dunque avvenire tra le risorse e le personalità migliori che si sono distinte a livello nazionale e internazionale, in grado di conciliare le diverse istanze e supportando il Paese in questo momento di grave crisi economica.
Lo spot va oltre il “politicamente corretto” e punta direttamente all”assurdo: una donna cardinale. Una provocazione, a trattative politiche in corso e alla vigilia del prossimo conclave, e una domanda aperta: è più facile per una donna diventare cardinale o salire al Quirinale? L”Italia è ancora ben lontana dalle percentuali determinanti di ruoli di responsabilità affidati alle Donne.
“Partecipando al dibattito attuale abbiamo pensato – afferma Cristina Molinari, presidente di Pari o Dispare – fosse giunto il momento di creare uno spazio alla candidatura femminile per il Quirinale. In un paese dove si deve ritrovare la giusta rotta, un cambiamento degli schemi e valutazioni più in linea con il resto dell’”Europa rimangono le uniche speranze per tornare a essere competitivi. Nell’interesse di uomini e donne.”
L”Accordo di azione comune per la democrazia paritaria si associa alla promozione del video prodotto da pari o dispare e condivide l”urgenza per il nostro Paese di donne di talento nelle più alte cariche dello Stato, a partire dalla Presidenza della Repubblica.
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