LEI E’, spot e cartoline a favore  dei diritti delle donne per fare pubblicità-progresso | Giulia
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LEI E’, spot e cartoline a favore  dei diritti delle donne per fare pubblicità-progresso

Patrocinata da Pubblicità Progresso e promossa da 4 associazioni attraverso 12 messaggi su giornali, tv, web, mezzi pubblici per ricordare leggi e regolamenti perché "ciò che è normale oggi lo sia anche domani".

LEI E’, spot e cartoline a favore  dei diritti delle donne per fare pubblicità-progresso
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Stefanella Campana Modifica articolo

14 Marzo 2025 - 15.16


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Dodici messaggi diffusi sui principali quotidiani, tv, totem nelle metropolitane, nei bus per ricordare alle donne i loro diritti previsti da leggi e regolamenti non sempre conosciuti e attuati pienamente. E’ la campagna LEI E’ più che mai  necessaria in un clima non favorevole ai diritti delle donne e perché “ciò che è normale oggi lo sia anche domani”. Presentata al Senato nel gennaio dell’anno scorso, la campagna patrocinata da Pubblicità Progresso si è conclusa l’8 Marzo di quest’anno, nella giornata internazionale della donna. E’ nata da un’idea di Elena Rosa, ex pubblicitaria in pensione e oggi presidente di Lofficina, associazione che combatte gli stereotipi sessisti nella pubblicità, più volte con successo dopo denunce allo IAP (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria): «Di fronte agli attacchi pesanti alla legge 194 sulla libertà di scelta delle donne sulla maternità anche attraverso pubblicità ingannevoli, non si poteva stare zitte». Uno dei 12 messaggi  ricorda che «La legge 194 consente l’interruzione volontaria di gravidanza. Lei è libera di scegliere». E proprio Pro Vita ha reagito, chiedendo alla Rai «di sospendere immediatamente la messa in onda dello spot diffuso dalla Fondazione Pubblicità Progresso, che in una superficiale manciata di secondi promuove ideologicamente l’aborto come una “libertà” della donna». Richiesta non accolta visto che si tratta di una legge dello Stato.

La campagna ‘Lei è’ è nata per ricordare e difendere le tante leggi che garantiscono libertà e diritti alle donne in tutti i campi. Leggi dello Stato che vanno difese e attuate pienamente come la legge 194 che garantisce ad ogni donna la libertà di scelta per una maternità consapevole– sottolinea in una nota Senonoraquando? Torino, tra le 4 associazioni che hanno promosso la campagna – “Non capiamo come ricordare questa libertà possa suonare come una offesa. Offensive sono invece le difficoltà che tante donne devono affrontare per veder garantito un loro diritto. Offensive sono le mancate tutele previste dalla legge anche per chi chiede aiuto per portare avanti una gravidanza”.

“Lei è” pone l’attenzione su diverse leggi importanti frutto di battaglie da parte delle donne e oggi sotto attacco, tra cui anche quella sulla parità salariale sancita dall’articolo 37 della Costituzione, il diritto alla tutela attraverso il Codice Rosso, la legge 119 del 2013 che prevede misure più severe per gli autori di femminicidio, maltrattamento e stalking, non essere sfruttata come oggetto sessuale e offesa nella dignità nelle pubblicità come prevede una risoluzione del Parlamento Europeo, la rappresentanza non inferiore al 40% per nessuno dei due sessi nelle giunte dei Comuni. Il messaggio sui diritti è chiaro e si rivolge alle donne: libere di decidere, di scegliere per la loro vita.

A Lofficina si sono aggiunte nella campagna l’associazione femminista “Se non ora quando? Torino” e  altre realtà del Torinese come Break the Silence Ita Torino Città per le Donne. E’ stata realizzata pro bono dall’agenzia di pubblicità Hub09 e dalla casa di produzione Giorgio Risi. Oltre a girare sul web, ha ottenuto degli spazi gratuiti nelle reti nazionali, Rai 1, Rai 2 e Rai 3, Mediaset, Sky e La7, grazie al patrocinio della Fondazione Pubblicità Progresso. E sono uscite pagine intere su La Stampa, Repubblica, Il Sole-24Ore. Per la giornata dell’8 Marzo si è unito anche il Comune di Torino che ha stampato delle cartoline su 4 soggetti della campagna LEI E’, gli altri si aggiungeranno fino al 25 Novembre, giornata contro la violenza alle donne, oltre aver garantito la loro presenza sui trasporti pubblici

Se ancora c’è bisogno di una campagna come LEI E’ è perché l’Italia ha un problema con le donne nel riconoscere pienamente i loro diritti e l’evoluzione del loro ruolo nella società, a cominciare dal linguaggio. Lo dimostrano la violenza domestica in crescita, le discriminazioni sul posto di lavoro, gli stereotipi duri a morire.

Per le giovani donne un richiamo forte per difendere la loro libertà perché ricordino che “ciò che è normale oggi lo sia anche domani”.

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