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Roma, un Municipio no-gender

La giunta di Arvalia Portuense ha prima aderito a Mai più complici, quindi a RE.A.DY, la rete delle amministrazioni contro le discriminazioni. E il 22 giugno sarà in piazza.

Roma, un Municipio no-gender
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19 Giugno 2012 - 18.34


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Il XV Municipio di Roma, Arvalia Portuense, è punta di diamante contro tutte le discriminazione tra le istituzioni capitoline. Perché – come dice il presidente Gianni Paris – “anche le istituzioni di prossimità hanno il compito di farsi strumento di civiltà”.

Ultimo atto, l”adesione alla manifestazione del 22 giugno a piazza Farnese contro l”omofobia. Ma nelle scorse settimane la Giunta ha votato due importanti adesioni, alla campagna di Snoq “Mai più complici”, contro il femminicidio, e alla rete delle amministrazioni pubbliche contro le discriminazioni (RE.A.DY).

Ecco i comunicati:

Il MUNICIPIO XV CONTRO TUTTE LE DISCRIMINAZIONI

“Sono particolarmente soddisfatto per la decisione che la Giunta del Municipio XV ha raggiunto questa mattina, riguardo alla mia proposta di formalizzare l’adesione alla Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (RE.A.DY).

Tra le finalità della Rete, nata nel 2006, c’è quella di individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale realizzate dalle pubbliche amministrazioni. Il fine è di abolire il pregiudizio e promuovere la cultura dell’accoglienza e dell’inclusione, mirata al rispetto e alla valorizzazione delle differenze finalmente da considerare come risorse.

Sono assolutamente convinto che le istituzioni e in particolare gli enti locali possano fare molto nella lotta contro le discriminazioni e gli ostacoli che interferiscono con i diritti delle persone omosessuali, transessuali e transgender. Per questa trasformazione culturale, molto possono fare le buone prassi, la circolazione delle informazioni e le campagne di comunicazione sociale contro l”omofobia.

Con la sottoscrizione della Carta d’Intenti per la costituzione della RE.A.DY, continua il cammino del Municipio contro le discriminazioni di ogni tipo nel quotidiano come nei drammatici crimini d’odio, quelle azioni criminali intese a danneggiare o intimidire le persone a causa della loro razza, appartenenza etnica, orientamento sessuale, identità di genere o di altra condizione di gruppo minoritario.”

Il Municipio XV è contro le discriminazioni di genere

“Sono particolarmente orgoglioso dell’approvazione all’unanimità raggiunta dal Consiglio Municipale di Arvalia in merito alla mozione sul Bilancio di Genere. Tra gli impegni previsti c’è la promozione di iniziative come la creazione di centri d’ascolto o l’organizzazione di una mobilità più vicina ai tanti impegni lavorativi e familiari delle donne.

Questo atto riconosce e impegna a sostenere la diffusione della parità di genere, nella realtà ancora lontana dal rompere i soffitti di vetro che schiacciano le donne. Fra le misure che come Municipio possiamo affrontare c’è, ad esempio, il sostegno alla genitorialità nelle varie forme: dall’apertura di nuovi asili nido e scuole dell’infanzia a iniziative specifiche per il sostegno della maternità. Sostenendo l’offerta educativa alle famiglie, composte da uomini e donne, si sostengono entrambi ma in particolare “l’altra metà del cielo” su cui pesa oltre misura una cultura anacronistica che spesso ne impedisce la completa realizzazione personale e professionale.

L’ impegno votato ieri dal Consiglio municipale del Municipio XV rientra nel solco di iniziative già intraprese negli anni contro le discriminazioni e la violenza di genere, purtroppo ancora vive e reali nella società. Solo per gli atti più recenti, voglio ricordare l’approvazione del Consiglio, su proposta della Giunta, della decisione di dedicare a due scienziate degli spazi significativi. La cultura passa anche per certi riconoscimenti e “femminilizzare” la toponomastica del quartiere Marconi dominato da figure maschili, può essere un mezzo.

Come presidente del Municipio ho aderito all’appello “Mai più complici” e inviato una lettera aperta contro il femminicidio e la violenza anche morale che ancora colpisce le donne. Ho voluto denunciare la gravità dei tagli ai finanziamenti per i centri antiviolenza, l’assenza di un osservatorio nazionale e di investimenti per contrastare il fenomeno.”

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