‘Il metodo del fango colpisce ancora. Ancora un giornale di proprietà di Berlusconi, Chi. E una magistrata, Ilda Boccassini, messa nel mirino. Pedinata, fotografata di nascosto mentre passeggia, violata nella sua privacy. E messa in pagina, in un servizio senza notizie corredato di didascalie ridicolizzanti. Esposta al dileggio.
Come nel caso Mesiano, il giudice del lodo Mondadori che fu filmato e ridicolizzato per il colore dei suoi calzini blu; e mandato in onda su Canale 5.
Stavolta sono le calze di Ilda, donna di legalità, ad essere sventolate e messe nel frullatore. Una magistrata titolare di importanti inchieste contro la criminalità e pm nel processo Ruby che vede imputato lo stesso Berlusconi. Impegnato in una campagna elettorale a tutto schermo.
Giulia considera questo servizio non uno scoop giornalistico, ma un atto vile. Una riprova del conflitto di interessi. E pone la stessa domanda fatta per il giornalista Brachino nel caso Mesiano: esiste una deontologia dell”informazione? Si può fare? Per quel servizio, Brachino è stato sospeso dall’Ordine. Ma il metodo del fango si rimette in moto.
La solidarietà delle Giornaliste di Giulia va a Ilda Boccassini. Alle colleghe e ai colleghi dell’Ordine dei giornalisti, chiediamo di occuparsi di questo caso e di prendere le distanze da questi metodi che offendono il giornalismo di questo paese.
‘