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Violenza contro le donne: soldi, non parole!

'Il rapporto ActionAid sollecita interventi concreti contro la violenza alle donne, partendo dai finanziamenti (previsti nel fondo-terremoto) per L''Aquila. Di [Eva Panitteri]'

Violenza contro le donne: soldi, non parole!
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25 Marzo 2013 - 18.52


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ActionAid, l’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà e dell’esclusione sociale, a febbraio 2013 ha ultimato un rapporto volto a sollecitare, a quasi 4 anni dal terremoto del 6 aprile 2009, l’erogazione dei fondi stanziati per le donne de L’Aquila previsti dal decreto legge 39/2009 e destinati ad “interventi di sostegno ai Comuni interessati da eventi sismici per la ripresa delle attività, la ricostruzione e il restauro degli immobili adibiti a fornire aiuto alle donne dell’Abruzzo”, dove sono inserite tra le attività di intervento i “Centri antiviolenza e servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime”.

Nonostante le lungaggini burocratiche cui il nostro paese ci abitua e condanna, questi 3 milioni di euro, tra l’altro già stanziati, rappresentano una cifra che, una volta sbloccata, potrebbe fare una grande differenza in questo drammatico momento in cui la violenza contro le donne sembra non conoscere tregua.

A riprova della gravità della situazione, e di quanto siano importanti, tanto la prevenzione della violenza sulle donne, quanto le azioni di sostegno alle donne che ne sono state già colpite, anche l’ENEA organizza un convegno (Roma, 5 Aprile 2013) dedicato al tema del femminicidio: l’Agenzia si riconosce portatrice “non solo di cultura scientifica ma anche di cultura sociale, senza la quale non ci si può aspettare uno sviluppo equilibrato e moderno del nostro Paese”.

Le raccomandazioni che chiudono il rapporto ActionAid indirizzate ai diversi livelli di governo responsabili (tra cui rifinanziare il Piano nazionale contro la violenza sulle donne e lo stalking; rendere obbligatorio attraverso una legge l’utilizzo del bilancio di genere; approvare nei primi mesi del nuovo governo il disegno di legge del governo di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica), si fanno quindi voce di un sentire comune e devono essere dunque raccolte ed accolte dalle donne e dagli uomini che siedono in Parlamento.
La violenza contro le donne si può e si deve fermare, soprattutto agendo la dove è possibile farlo velocemente e concretamente e, seppure a piccoli passi, sempre ed oltre il semplice profluvio di parole vuote.

In allegato il rapporto ActionAid2013

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