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E” stata una vera battaglia quella tra forze laiche e forze conservatrici. Il “Rapporto Estrela” – dal nome della relatrice, Edite Estrela, del partito socialista portoghese – sui diritti umani e riproduttivi, aveva diviso da subito il Parlamento Europeo.
Questa mattina, 10 dicembre 2013, il Parlamento in seduta plenaria ha bocciato, definitivamente, la risoluzione che partiva dall”assunto che le violazioni della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti hanno un impatto diretto sulla vita di donne e ragazze, sulla loro indipendenza economica, sull”accesso al processo decisionale e alla partecipazione alla vita pubblica, sulla vulnerabilità alla violenza maschile. E che invitava gli Stati Membri a garantire aborto legale e sicuro, senza i vincoli dell”obiezione di coscienza.
Contro questo testo c”è stata una pressione durissima, esterna al Parlamento, tale da farlo ritornare in Commissione – per “diluirne” i contenuti – persino dopo che era già stato licenziato una prima volta.
A nulla sono valsi gli appelli firmati da associazioni di donne europee (l”ultimo lo scorso 6 dicembre): questa mattina la risoluzione è stata respinta mentre è stato approvato il testo alternativo del Ppe per soli sette voti: 334 contro 327.
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