Rossella Guadagnini dell’agenzia AdnKronos così ha rilanciato la denuncia della nostra associazione contro le minacce alla coraggiosa collega che continua ad aggiornare la sua inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Salento:
Bari, 27 giu. (Rex/AdnKronos)
Un manifesto di minacce e insulti contro la giornalista d’inchiesta Marilù Mastrogiovanni, è apparso dopo le comunali di Casarano di Lecce in Salento. Il poster, abusivo, ‘sfotte’ gli avversari elettorali perdenti, mentre con la valigia in una mano e l’altra sul sedere ‘dolorante’, emigrano nel capoluogo, Lecce, per trovare riparo. Sono otto più una: Mastrogiovanni, ritratta mentre sbuca da una fossa, chiedendo -come un pappagallo- “Scrivo? Scrivo?”.
La giornalista, infatti, è fondatrice di un giornale, “Il tacco d’Italia”, che, nella sua città d’origine, denuncia malaffare e interessi sporchi (dalla Sacra Corona Unita all’affare xylella al sacco edilizio) ed è consigliera dell’associazione Giulia Giornaliste. Non è nuova a trattamenti del genere: è stata più volte minacciata e querelata, tanto da essere sottoposta a protezione dalla magistratura.
“Da una parte -denuncia all’AdnKronos Marina Cosi, presidente dell’associazione Giulia Giornaliste- c’è qui l’inquietante simbolo dell’interramento, dall’altra l’insulto alla sua autonomia professionale. Macché inchieste, macché giornalista afferma quest’ennesimo poster: Mastrogiovanni scriverebbe ‘sotto dettatura’, povera donna…”. Quindi Cosi conclude: “Ce ne fossero tante di Marilù, capaci, tenaci, che le fosse sono loro a scavarle per riportare alla luce traffici maleodoranti”.
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