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La prima libertà è di scelta

Si è appena conclusa all’Università degli Studi di Milano la XV edizione del Congresso dell'Associazione Luca Coscioni [di Eva Panitteri]

La prima libertà è di scelta
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7 Ottobre 2018 - 23.00


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La Donna vitruviana, riedizione al femminile del famoso disegno di Leonardo Da Vinci, immagine che promuove la XV edizione del Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, viene scartata dagli algoritmi di Facebook per la sua nudità. Nonostante un bikini di foglia e figlio. L’immagine, scelta per le sue complessità e che nella donna  riassume la perfetta armonia di tutti i fenomeni mentre nel rifiuto social rispecchia il sentire di una parte della società, ben rappresenta la tre giorni dal titolo “Le libertà in persona”.
Svoltosi dal 5 al 7 ottobre presso l’Università degli Studi di Milano, col filo conduttore della libertà  di scelta, il convegno ha affrontato temi quali ricerca, genoma, stupefacenti, staminali, biotecnologie, aborto, disabilità, intelligenza artificiale, eutanasia, e laicità.
Filomena Gallo, Segretaria Nazionale dell’Associazione, in apertura dei lavori della seconda giornata ha affermato: «Sono tempi difficili questi in cui il premio Nobel per la pace viene conferito a due attivisti che hanno combattuto contro lo stupro come arma di guerra, ed a Verona il consiglio comunale “spende energie per rimettere in discussione leggi di questo paese” come la 194, approvando una mozione che sostiene associazioni cattoliche contrarie all’aborto».
Il problema, sottolineano diversi interventi, è il profondo deficit dell’Italia in tema di laicità e di ricerca scientifica. Ma anche di conoscenza delle leggi e delle istituzioni, deficit che si evidenzia, per fare ancora un esempio, nel dibattito emotivo sui vaccini, e nel confronto sui social infarcito di disinformazione.
Ma, come sottolinea Mina Welby, pur se su temi difficili «siamo tutti qui perché stiamo adempimento all’Articolo 4 -secondo comma – della Costituzione: concorriamo con il nostro impegno al progresso materiale e spirituale della nostra società»
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