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Tutte le donne del mondo a Vancouver. Ce ne siamo accorte?

Assenti i media italiani. Reportage dalla più grande conferenza internazionale sulle questioni di genere [di Stefania Burbo]

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17 Giugno 2019 - 19.02


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Arriva dallo Zambia, ha 18 anni, lo sguardo fiero e le idee molto chiare: «rappresento non solo il futuro ma il presente della leadership giovanile. Noi giovani vogliamo interrompere le dinamiche attuali di potere, fare progressi su questioni profondamente radicate e affermare il cambiamento per le ragazze e le donne in tutto il mondo». Sì è presentata così, Natasha Chibesa Wang Mwansa, alla plenaria di apertura di Women Deliver 2019, la più grande conferenza internazionale sulle questioni di genere che si è tenuta in Canada dal 3 al 6 giugno: oltre 8mila fra attiviste/i, rappresentanti della società civile accanto a parlamentari e funzionari governativi, ma anche influencer, accademiche/i, attiviste/i, giornaliste/i provenienti da 165 paesi, centinaia i media mainstream presenti, tranne quelli italiani, a conferma che certe questioni continuano a non far notizia nel nostro paese.

Anche una delegazione del Network italiano Salute Globale e di Aidos ha partecipato ai lavori: uno slalom fra sessioni parallele di discussione e approfondimento su molteplici temi. Dai diritti sul corpo delle donne, con le restrizioni enormi negli Stati Uniti e diversi altri paesi in tema di aborto e prevenzione, alla necessità di investire sull’informazione e la formazione rispetto alla salute sessuale e riproduttiva di bambine e ragazze, alle strategie e pratiche necessarie per coinvolgere anche i ragazzi, in modo che diventino uomini consapevoli dei diritti delle proprie compagne.

Ma anche cinema, arte e buone pratiche da condividere, dalla mostra fotografica Water Life“, dell’artista di fama internazionale etiope Aida Muluneh, che prende come ispirazione l’impatto dell’acqua, o la mancanza di essa, sulla vita delle donne alle animazioni informative sull’Hiv rivolte a giovani fra i 10 e 14 anni che vivono nell’Africa orientale e meridionale [Hiv Disclosure], o la testimonianza che Cuba è il primo paese ad aver eliminato la trasmissione da madre a figlio di Hiv e sifilide [Cuba: Born Free of Hiv] e la storia di un gruppo di sostegno psicosociale femminile che, superato lo stigma per la malattia, gestisce una panetteria a Lowarengak, una città nel Kenya settentrionale vicino al confine tra Kenya e Etiopia [Bread of Life].

Di forte impatto anche la campagna realizzata da White Ribbon Alliance: la più grande indagine mondiale su quello che pensano le donne riguardo la loro salute sessuale e riproduttiva. 1,2 milioni di donne, in 114 paesi, hanno risposto che l’assistenza sanitaria non è all’altezza delle loro esigenze, è spesso non igienica, poco dignitosa e poco equipaggiata.

E parlano chiaro anche i numeri dello Sdg Gender Index che rileva che quasi il 40% delle ragazze e delle donne del mondo vive in paesi che non rispettano l’uguaglianza di genere.

Anche per questo, con l’occasione di Women Deliver, è stata lanciata un’Alleanza Globale di Parlamentari su diritti, salute e sviluppo: a siglarla per l’Italia c’era Laura Boldrini, presente come rappresentante del gruppo parlamentare “Salute globale e diritti delle donne” di cui Aidos tiene il segretariato, e l’iniziativa sarà ufficialmente presentata in occasione del Summit di Nairobi per il venticinquesimo anniversario della Conferenza del Cairo su Popolazione e Sviluppo.

C’è ancora tanto lavoro da fare, dunque, ma Women Deliver ha dato il palcoscenico a chi sta già facendo, come Sibu Sibaca, attivista della campagna Her del Fondo Globale, che si occupa di empowerment femminile: è in grado di farlo, ci dice, perché ha partecipato a sua volta a sessioni di empowerment organizzate dal suo paese, il Sudafrica. Sibu e le altre attiviste di Her vanno avanti convinte, con lo sguardo rivolto al prossimo appuntamento internazionale del marzo 2020, 25° anniversario della 4° Conferenza mondiale sulle donne, dove fu adottata la Dichiarazione di Pechino.

[fonte Network Italiano Salute Globale, www.networksaluteglobale.it]

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