ReFusƏ, giornaliste ed economiste femministe per cambiare il paradigma della violenza | Giulia
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ReFusƏ, giornaliste ed economiste femministe per cambiare il paradigma della violenza

Da Luciana Castellina ad Elisa Giomi, da Monia Azzalini a Pat Carra, da Azzurra Rinaldi a Silvia Neonato, assieme a tante altre Giulie in una giornata di studio che è anche corso di formazione per giornalisti.

ReFusƏ, giornaliste ed economiste femministe per cambiare il paradigma  della violenza
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8 Ottobre 2024 - 18.54


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 Come trasformare la cultura della violenza, come parlare delle altrƏ, come narrare correttamente le diversità e che rapporto hanno le giornaliste con le gerarchie di potere nel mondo dell’informazione? Sono solo alcuni dei temi che verranno trattati l’11 ottobre nella giornata intitolata ReFusƏ. L’informazione verso il 25 novembre organizzata dall’associazione FactoryA e da Giulia giornaliste, dalle 9 al tramonto, da Zalib-Centro Giovani a Trastevere a Roma. Molti i panel tematici che vedranno avvicendarsi giornaliste, conduttrici, studiose, scrittrici, economiste, attiviste, in una virtuale maratona della comunicazione incentrata su femminismi e media: un rapporto spesso difficile se non addirittura osteggiato, laddove basta sintonizzarsi su un qualsiasi canale tv o web per assistere al fallimento di mezzo secolo di battaglie femministe, con le operatrici di comunicazione ancora spesso messe a tacere e costrette a ruoli subordinati e sottoposte a sessismi. 

Grazie all’analisi dei dati e alle testimonianze delle esperte, si approfondirà il ruolo dell’informazione sulle pratiche linguistiche e sugli attraversamenti femministi dei media considerati uno dei 12 settori potenzialmente decisivi per il miglioramento della condizione femminile. Ancora oggi l’informazione mainstream, soprattutto nei ruoli apicali, resta nelle mani degli uomini, così come sessuate sono le fonti di finanziamento, mentre il panorama delle testate femministe indipendenti è vivacissimo ma autoprodotto e con scarsa visibilità. 

Il potere economico-politico può incidere sulla possibilità di trasmettere una cultura diversa, che affondi le sue radici nei femminismi? Grazie al coinvolgimento di AgCom e dell’Osservatorio di Pavia, saranno forniti strumenti per superare gli stereotipi di genere nel rispetto della deontologia professionale prevista dal Manifesto di Venezia e dalla Carta dei Doveri, attraverso quel differente punto di osservazione di cui i movimenti delle donne sino a oggi si sono fatti portatori. 

Interverranno, tra le altre, le Giulie Roberta Lisi, Eleonora De Nardis Giansante, Angela Gennaro, Barbara Bonomi Romagnoli, Silvia Neonato. E poi Luciana Castellina, giornalista e scrittrice, Elisa Giomi commissaria AgCom, Pat Carra, fumettista e umorista, Monia Azzalini, Osservatorio di Pavia.

Nel pomeriggio sono previsti tre workshop con la partecipazione di Celeste Costantino vicepresidente della Fondazione Una Nessuna Centomila; Serena Fiorletta, vice presidente di Aidos; Simona Maggiorelli, direttrice di Left; Francesca R. Recchia Luciani coordinatrice del primo DIN in Gender Studies; Azzurra Rinaldi, economista femminista. 

La giornata di studi è anche un corso di formazione per giornalisti e rilascia 5 crediti deontologici. Iscrizioni su www.formazionegiornalisti.it 

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