‘Chicago, 3 giu – Nuove speranze contro il cancro al seno metastatico grazie a un farmaco sperimentale che abbina in un”unica molecola l”anticorpo monoclonale trastuzumab e l”agente chemioterapico DM1. Trastuzumab emtansine (T-DM1), questo il nome del medicinale targato Roche, si e” dimostrato in grado di abbattere di oltre un terzo (-35%) il rischio di peggioramento della malattia, o di morte, nelle donne che hanno ricevuto T-DM1 rispetto alle pazienti trattate con chemio (lapatinib piu” capecitabina). Lo studio Emilia ha catalizzato l”attenzione degli oncologi riuniti a Chicago per il summit dell”American Society of Clinical Oncology (Asco). Il trial, il primo randomizzato di fase clinica III su T-DM1 in pazienti con carcinoma mammario metastatico Her2-positivo, forma particolarmente aggressiva del big killer delle donne con tumore, precedentemente trattate con trastuzumab e chemioterapia a base di taxani, e” stato illustrato in sessione plenaria al piu” grande congresso al mondo di oncologia medica. ””Il farmaco T-DM1 e” il coronamento di un progetto nato all”inizio degli anni ”80 – spiega Luca Gianni, direttore del Dipartimento di oncologia medica dell”Istituto scientifico universitario San Raffaele di Milano – quando e” stato possibile cominciare a produrre gli anticorpi monoclonali diretti contro bersagli specifici della cellula tumorale. La comunità scientifica ha sempre sognato di poter aggiungere agli anticorpi i farmaci citotossici per poter colpire in modo mirato le sole cellule malate, attenuando gli effetti collaterali della chemio. Il T-DM1 e” un grande successo dopo 20 anni di ricerca””.
Entro fine 2012 richiesta di via libera in Usa e Ue.
Nello studio si e” osservata anche una tendenza a vivere piu” a lungo (sopravvivenza globale) nelle donne che hanno ricevuto trastuzumab emtansine, ma il dato e” ancora preliminare e va approfondito. Il profilo di sicurezza del nuovo farmaco e” risultato coerente con quello osservato in precedenti studi, e il numero di pazienti trattate che ha sperimentato effetti indesiderati severi e” minore rispetto a quello delle donne che hanno ricevuto lapatinib piu” capecitabina (40,8% contro 57%). ””I dati incoraggianti sull”efficacia, sul profilo di sicurezza e sulla qualita” della vita che emergono dallo studio Emilia vanno a sostegno della nostra convinzione che trastuzumab emtansine puo” avere un ruolo importante per le pazienti affette da tumore al seno metastatico Her2-positivo””, commenta Hal Barron, Chief Medical Officer e Head, Global Product Development Roche. La compagnia basilese e l”americana Genentech (gruppo Roche) hanno in programma di presentare quest”anno la richiesta di via libera a T-DM1 agli enti regolatori Usa e Ue, Fda ed Ema.
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